Qatargate

Dagli insulti a Salvini al Qatargate: perquisita la casa di Tarabella

L’eurodeputato di S&D ha collaborato con Antonio Panzeri. Sequestrati cellulare e materiale informatico, lui si difende: “Non ho niente da nascondere”. Nel 2014 fu protagonista di una clamorosa invettiva contro il leader della Lega

Dagli insulti a Salvini al Qatargate: perquisita la casa di Tarabella

Convalidati quattro arresti per lo scandalo Qatar, ma prosegue l’attività degli inquirenti di Bruxelles. Nel mirino degli investigatori guidati dal pubblico ministero Michel Claise è finito l’eurodeputato belga Marc Tarabella. Come reso noto da Le Soir, la sua abitazione è stata perquisita nella tarda serata di sabato alla presenza della presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola.

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, le autorità avrebbero sequestrato il cellulare e il materiale informatico del parlamentare europeo di S&D. Gli investigatori non hanno posto in stato di fermo Tarabella, ma non è tutto. L’ufficio di un suo assistente, l’italiano G. M., è tra quelli che risultato sigillati nella sede di Bruxelles dell’Eurocamera.

Dagli insulti a Salvini al Qatargate

Il nome di Marc Tarabella non è nuovo alla stampa italiana. Nel 2014, infatti, il politico di sinistra fu protagonista di una clamorosa invettiva contro l’allora eurodeputato Matteo Salvini. “È un fannullone, è solo in tv e non è mai in aula”, il j’accuse del belga a proposito delle assenze del leghista in commissione parlamentare. Un video diventato virale, fino a diventare un punto di riferimento del Partito Democratico del tempo.

Figlio di emigrati italiani, Tarabella è al quarto mandato da europarlamentare e in passato ha collaborato con Antonio Panzeri, attualmente in carcere per lo scandalo Qatar. Con l’ex sindacalista condivide anche la tessera di Articolo 1. Negli ultimi tempi il cinquantanovenne – vicepresidente della delegazione per i rapporti con la penisola arabica – si è speso molto per il Qatar e per i Mondiali di calcio in corso.

“Doha è un partner obbligato”, il Tarabella-pensiero, a partire dai costi esorbitanti dell’energia. E ancora: “Boicottare il Qatar è ipocrisia”, un suo recente intervento in tv riportato dal Messaggero. Per il belga, infatti, ci sono stati dei progressi nel Paese, a partire dal capitolo riforme. Emblematica la presa di posizione nel corso di un dibattito organizzato a Bruxelles alla presenza del ministro del lavoro qatariota Ali bin Smaikh al-Marri: nessun riferimento agli operati morti nella costruzione degli stadi – circa 6.500 – ma dito puntato contro i silenzi sull’assegnazione dei Mondiali alla Russia o delle Olimpiadi alla Cina.

Tarabella si difende

“Non ho mai ricevuto regali dal Qatar, lo avrei denunciato”, il commento perentorio di Tarabella a Le Soir. L’eurodeputato ha confermato di aver lavorato per molti anni con Panzeri:“Posso facilmente immaginare che questo sia il motivo per cui i tribunali sono interessati a lui. Tuttavia, non so dire se in qualità di testimone o in altra veste […] È stato eletto al Parlamento europeo dal 2004 al 2019, siamo colleghi da molto tempo e, se i fatti sono veri, sarebbe una grande delusione. Gli piace il calcio: abbiamo guardato insieme le partite e discusso i risultati del fine settimana, come molti altri colleghi”. A proposito del Qatar, Tarabella ha ricordato di essere stato uno dei primi a sollevare l’obiezione sull’assegnazione del Mondiale, ma poi “le cose hanno iniziato ad evolversi positivamente”: “Il Qatar, ad esempio, è l'unico Paese della zona ad aver abolito il sistema Kafala.

Tutto è lungi dall'essere perfetto, ma ho voluto salutare i progressi compiuti invitando il Qatar a proseguire gli sforzi in questa direzione”.

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