Cronaca internazionale

"Non ci fanno salire sui bus": bufera antisemitismo a Londra

La polizia sta indagano su due episodi denunciati da una comunità ebraica ortodossa nella capitale. Dal 7 ottobre, gli episodi di antisemitismo nella città sono aumentati del 1.353%, con una media di 84 alla settimana

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A quasi due mesi dallo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas, l’ondata di antisemitismo in Europa non accenna a fermarsi. Nel Regno Unito, la polizia sta investigando su due casi in cui pare che a dei ragazzini ebrei sia stato impedito di salire su dei bus. Entrambi gli incidenti si sarebbero verificati a Londra.

Il primo risale al 26 novembre e ha visto coinvolto un gruppo di giovani in attesa del mezzo alla fermata di Egerton Road, nel nord della capitale. Il fatto è stato denunciato dall’unico passeggero di religione ebraica a bordo del pullman in quel momento, che nelle sue dichiarazioni alle autorità e alla Shomrim (Jewish community safety patrol) ha detto di essersi sentito “minacciato, intimidito, scioccato e spaventato”. Stando a quanto riferito dal testimone, pare che l’autista del bus abbia inizialmente rallentato quando i ragazzini gli hanno fatto cenno di fermarsi, per poi accelerare e superarli senza permettere loro di salire a bordo. Gli altri passeggeri, inoltre, avrebbero incoraggiato il guidatore con commenti antisemiti e ringraziamenti. Un portavoce di Shomrim ha dichiarato che il testimone dell’accaduto “ha detto di essersi infuriato per l’apparente complicità tra l’autista e i passeggeri”.

Il secondo incidente si sarebbe verificato tre giorni dopo, nella zona di Ravensdale Road (nord-est di Londra) attorno alle 19.40. L’autrice della denuncia è una 13enne ebrea, che ha descritto una successione di fatti identica: il bus ha rallentato al segnale di stop di un gruppo di ragazzi suoi correligionari, per poi accelerare e superarli. Alla fermata successiva, però, ad un passeggero non ebreo è stato permesso di salire a bordo, “il che suggerisce un comportamento discriminatorio da parte dell’autista”. L’agenzia dei trasporti londinesi Tfl (Transport for London) ha dichiarato di aver preso “molto sul serio” queste denunce e di “non tollerare alcuna forma di discriminazione nella nostra società”, invitando chiunque sia stato vittima di comportamenti simili a denunciarli immediatamente.

Questi due episodi, però, sono solo gocce in un oceano di atti antisemiti aumentati vertiginosamente dal 7 ottobre. La polizia metropolitana della città ha affermato di aver registrato una crescita del 1.353% delle denunce legate a fatti del genere e Chaim Hochhauser, presidente di Shomrim, ha dichiarato che “i bambini sono terrorizzati all’idea di tornare a casa da scuola o di prendere i mezzi pubblici. Episodi del genere stanno accadendo ovunque. Nei supermercati e nei negozi di vestiti dicono che non servono noi ebrei”. L’uomo ha sottolineato che la sua comunità di ortodossi è un bersaglio facile, visto il loro essere "evidentemente ebrei" e che ogni giorno riceve decine di telefonate in cui gli viene chiesto “se è sicuro che i bambini vadano al parco, a scuola o addirittura agli appuntamenti in ospedale”. “Non siamo mai stati vittime di così tanti crimini d’odio. Prima del 7 ottobre ne registravamo tre alla settimana, ora sono in media 84”, ha aggiunto Chaim Hochhauser.

La nostra grande paura è che si inizi con le urla, ma che non finisca lì e che qualcuno si faccia male”.

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