Dalla disinformazione russa compagna sui migranti contro Meloni nei Paesi arabi

Con un vecchio video fatto girare appositamente per fomentare gli animi contro Giorgia Meloni, la disinformazione russa sta agendo nei Paesi arabi per denigrare i piani migraotori del governo

Dalla disinformazione russa compagna sui migranti contro Meloni nei Paesi arabi
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Con l'obiettivo di screditare l'azione del governo Meloni, che sta sostenendo l'Ucraina e lavorando per fermare i flussi di migranti irregolari, è partita la campagna di disinformazione russa sui canali arabi contro il presidente del Consiglio, con l'ausilio di un vecchio video decontestualizzato e usato per fomentare la rabbia dei possibili migranti contro l'Italia. È noto che il governo in carica stia tessendo rapporti con i Paesi nordafricani, compresa l'Arabia Saudita, proprio allo scopo di creare una rete per il contrasto alla tratta degli esseri umani. Le dichiarazioni di Meloni risalgono a diversi anni fa, sicuramente a prima che la leader di Fratelli d'Italia entrasse a Palazzo Chigi.

Eppure, queste dichiarazioni vengono spacciate come recenti e anche quando, da qualcuno che segue la politica internazionale, viene fatto notare che si tratta di un video datato, la posizione d'attacco non cambia. Nello specifico, infatti, viene lasciato credere e dibattere gli utenti circa la possibilità che dietro la morte di Abdel Rahman Milad, noto come "Bidja", ufficiale della Guardia costiera libica sospettato di traffico di esseri umani e contrabbando di carburante, possano esserci i servizi. È stato crivellato di colpi davanti all'accademia navale libica di Janzur, a ovest di Tripoli.

Quest'area è nota per ospitare una base navale turca particolarmente attiva, oltre che i contingenti di mercenari siriani che la stessa Ankara ha inviato in Libia. Gli equilibri geopolitici di quella zona sono molto particolari e delicati e una delle piste per la sua morte potrebbe essere legata alla vicinanza di Bidja ai turchi. Questo lascia spazio all'ipotesi che la campagna di disinformazione messa in atto contro l'Italia possa essere fumo negli occhi per sviare l'attenzione dalla pista vera che potrebbe portare ai mandanti dell'assassinio dell'ufficiale, che nel 2017 era in Italia per partecipare agli incontri per i patti bilaterali. Ma questo all'opinione pubblica non interessa al momento e ha trovato nel video di Meloni un ottimo appiglio per la creazione di complottismi attorno a Meloni.

"Se uno la pensa in quel modo, non può cambiare idea in pochi mesi o anni. E prima o poi agisce", si legge in un commento che abbiamo trovato sui social, in cui si cerca di fomentare una ricostruzione falsa sull'omicidio. E sembra che funzioni, stando alle reazioni.

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