Cronaca internazionale

Paracadutisti ucraini bloccati nei territori occupati: salvi dopo 18 mesi

I due militari erano rimasti feriti e bloccati al di là delle linee russe. Un'operazione speciale congiunta delle forze ucraine li ha riportato a casa dopo un anno e mezzo

Paracadutisti ucraini bloccati nei territori occupati: salvi dopo 18 mesi

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Due paracadutisti ucraini alle prese con il peggiore degli incubi per un soldato: redstare bloccate al di là delle linee nemiche. Questo è ciò che è accaduto ai due soldati ucraini che Hanno trascorso più di un anno e mezzo nascosti nelle regioni dell’Ucraina occupata dai Russi. I due sono stati salvati grazie a un'operazione speciale, secondo quanto riferisce la Marina ucraina, citata da Sky News.

L'operazione speciale per salvare i due paracadutisti

I due paracadutisti sono stati riportati a casa grazie a un'azione congiunta della Marina, le forze armate e il ministero della Difesa ucraino. Alcune settimane fa, infatti, la Direzione dell’intelligence navale aveva appreso che questi ultimi vivevano sotto l'occupazione russa dall'inizio della guerra. I due erano rimasti “gravemente feriti” mentre combattevano contro le truppe di Mosca e per questa ragione non sarebbero riusciti, da soli, a lasciare i territori invasi. Ma grazie al supporto degli abitanti del luogo sono riusciti a nascondersi con successo: “ogni vita è importante”, ha dichiarato la Marina ucraina in un post sul proprio profilo Facebook. Il piano di evacuazione è stato preparato in breve tempo, coinvolgendo anche il Comando aereo delle forze d’assalto (che ha garantito la copertura di fuoco durante tutto il tempo della missione), oltre ai Navy Angels.

Sul profilo Facebook della Marina di Kiev, un video testimonierebbe la portata a compimento della missione: nel breve girato di appena 14 secondi, cinque uomini armati in tenuta mimetica accolgono i due paracadutisti in una radura all’interno di una foresta, in piena notte. Nessuna dichiarazione, nessun commento ad alta voce, ma solo rumori ambientali a corredo. I cinque uomini protagonisti della missione hanno poi scattato una foto con i due paracadutisti, a testimonianza dell'obiettivo raggiunto.

I soldati rimasti bloccati nei terriori occupati

Il recupero dei due paracadutisti si inserisce nel più vasto piano di Kiev per recuperare propri soldati bloccati nei terriotri occupati dei russi. Sebbene non è dato sapere in quale area del Paese i due paracadutisti fosse rimasti bloccati, fonti della Ukrainska Pravda riferiscono che dall'inizio dell'invasione su larga scala, l'unità di intelligence della MArina di Kiev è riuscita a recuperare circa 65 militari bloccati nei territori occupati.

Quando l'invasione russa è cominciata, alcune truppe ucraine, forze dell'ordine e civili, sono rimaste volontariamente nei terriotri occupati per servire come esploratori, spie, contrabbandieri a danno delle forze d'occupazione e dei loro accoliti locali. Le forze di sicurezza russe hanno tentato in ogni modo di distruggere queste sacche di resistenza, ricorrendo spesso a interrogatori sotto tortura, in particolar modo nell'area di Kherson. Nel video mostrato dalla Marina ucraina i due paracadutisti sembrano in ottima salute, e nulla esclude di pensare che, una volta ristabiliti, possano aver servito in altro modo le forze ucraine. La loro "protezione" da parte dei locali, inoltra, testimonia come la controffensiva può contare su una buona rete di civili pronti a collaborare con le forze ucraine, come nei migliori casi di guerriglia. Un aspetto che lascia trapelare anche una flebile speranza di poter ancora strappare i territori occupati alle forze di Mosca.

Il ruolo dei paracadutisti ucraini

Le forze d'assalto aereo dell'Ucraina, si sono formate nel 1992, all'indomani della caduta dell'Urss. Si tratta del ramo a più alta mobilità delle Forze Armate ucraine, responsabile degli assalti aerei e delle operazioni di paracadutismo militare. Prima dell'invasione russa, questo ramo dell'esercito ucraino è stato coinvolto in numerose missioni di peacekeeping all'estero (Balcani, Iran, Kuwait, Georgia, e in numerose crisi nel continente africano), essendo considerate l'elite della Difesa di Kiev. Dopo il conflitto in Donbass, ove si sono distinte per alcuni raid fondamentali, finiti nei manuali della storia militare, nel 2016 le forze aree ucraine sono divenute un ramo indipendente dalle Forze di terra all'interno delle quali erano incluse: nel conflitto del 2014 quasi 500 paracadutisti di Kiev sono morti nel conflitto.

Dallo scoppio del conflitto, nel febbraio di un annofa, le UkrAAF combattono accanto alle forze di terra, alla Guardia Nazionale e alla Difesa territoriale.

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