
Gli scienziati del governo cinese hanno pubblicato i risultati di un esperimento di modifica delle condizioni atmosferiche nella secca provincia occidentale dello Xinjiang. Una flotta di droni ha inseminato le nuvole provocando l'aumento delle precipitazioni di oltre il 4% in un solo giorno su oltre 8.000 chilometri quadrati. Il team, guidato da Li Bin, ingegnere senior della China Meteorological Administration (CMA), ha generato più di 70.000 metri cubi di precipitazioni aggiuntive - sufficienti a riempire 30 piscine olimpioniche profonde 2 metri - utilizzando 1 chilogrammo di ioduro d'argento, un comune composto per la semina delle nuvole.
I "droni della pioggia"
Alcuni droni cinesi hanno inseminato le nuvole utilizzando polvere di ioduro d'argento (una polvere sei volte più densa dell'acqua), impiegandone appena un chilogrammo: una quantità che può a malapena riempire una tazza da viaggio. Il test, condotto dal laboratorio del CMA per la fisica della precipitazione delle nuvole e la modifica delle condizioni atmosferiche, è stato descritto nel dettaglio in un articolo pubblicato lo scorso 10 aprile sulla rivista in lingua cinese Desert and Oasis Meteorology. Due modelli di droni di medie dimensioni, ha raccontato il quotidiano South China Morning Post, sono saliti ad altitudini di 5.500 metri il 9 luglio 2023, rilasciando lo ioduro d'argento attraverso quattro voli consecutivi sopra le praterie di Bayanbulak.
La polvere giallastra è stata rilasciata nell'atmosfera sotto forma di fumo. Le particelle di ioduro d'argento sono state disperse a una velocità di 0,28 grammi al secondo. Dal 2021, il team del progetto ha collegato in rete 24 stazioni terrestri automatizzate con satelliti e flotte di droni. "Grazie ai minori rischi per la sicurezza, alla manovrabilità superiore, alla controllabilità precisa e alla copertura estesa, i sistemi di droni consentono di effettuare operazioni di miglioramento della pioggia/neve in tutte le stagioni, per tutto l'anno, in modo tridimensionale e su larga scala", hanno scritto Lin e i suoi colleghi nell'articolo. Pratiche simili di alterazioni delle condizioni atmosferiche sono state effettuate in altri Paesi e in molte regioni della Cina, come Guizhou, Shanghai, Gansu e Sichuan.
L'esperimento cinese
Come si fa a determinare in modo definitivo se un'operazione di cloud-seeding ha amplificato o inavvertitamente soppresso le precipitazioni? Quali metriche precise definiscono il volume d'acqua guadagnato o perso? E quanto si guadagna quando si scala a un anno intero? Sono queste le domande alle quali il team cinese ha provato a rispondere. Lavorando con l'Ufficio per le modifiche meteorologiche dello Xinjiang, il team ha impiegato tre metodi di convalida per verificare i risultati.
Gli spettrometri per le gocce di pioggia hanno mostrato che il diametro delle gocce si è espanso da 0,46 mm a 3,22 mm dopo la semina, mentre le immagini satellitari hanno registrato un raffreddamento della superficie delle nuvole fino a 10 gradi Celsius e una crescita verticale di circa 3 km (1,8 miglia), dimostrando l'effetto positivo con prove fisiche. L'analisi statistica, basata su 50 anni di dati climatici regionali, ha stimato 78.200 metri cubi di precipitazioni in più, con un aumento relativo del 3,8%.
"Quando le risorse lo permetteranno, potremo condurre simulazioni numeriche più iterative di campagne di cloud-seeding multivariabili, variando sistematicamente i parametri, tra cui la tempistica, l'altitudine e il dosaggio, per quantificare il contributo percentuale di ciascun fattore alla produzione di
precipitazioni", hanno aggiunto gli esperti. Ricordiamo che lo Xinjiang, che comprende parti dei deserti del Gobi e del Taklamakan, deve affrontare le gravi minacce del ritiro dei ghiacciai e della desertificazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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