Cronaca internazionale

Forte terremoto tra Turchia e Siria: più di 3000 morti e oltre 10000 feriti

Forte scossa di terremoto nella notte nel sud della Turchia in prossimità del confine con la Siria. Tragico il bilancio: Ankara parla di 2.316 vittime, mentre quelle in Siria sarebbero quasi 1.300

Forte terremoto tra Turchia e Siria: più di 3000 morti e oltre 10000 feriti
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Un terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter è stato registrato nel sud della Turchia, al confine con la Siria alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia). Tragico il bilancio, in costante aggiornamento, che al momento parla di oltre 3.000 morti e più di 10.000 persone ferite. "È il peggiore che ha colpito la Turchia dal 1938", ha detto Erdogan in un punto stampa. Le autorità dei due Paesi hanno fin qui confermato 1.762 vittime sul fronte turco e 1.293 su quello siriano, anche se al momento è difficile prevedere il numero complessivo.

È subito scattato un allarme tsunami sulla coste orientali del sud Italia (Calabria, Puglia e Sicilia), dove dalle 6:30 la circolazione ferroviaria è stata soppressa in via cautelativa. Con la revoca dell'allerta per possibili onde sulle coste italiane da parte del Dipartimento della Protezione Civile i treni hanno ripreso a circolare.

Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 7,5 è avvenuta nella stessa zona dove si è verificato il primo sisma, in Turchia sud-orientale, con epicentro a 4,4 chilometri da Ekinozu. Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4,6 della scala Richter è stata registrata anche a Cipro. Secondo il centro sismologico mediterraneo europeo, l'epicentro è stato localizzato a 75 chilometri a sudest di Famagosta ed è stato registrato alle 11.23 ora locale.

Il terremoto e l'allerta tsunami

L'Ufficio di gestione dei disastri e delle emergenze di Ankara, che dipende dal Ministero del'Interno, ha reso noto che il sisma è stato registrato alle 4:17 ora locale, le 2:17 in Italia, nella provincia di Kahramanmaras.

Le scosse sono state avvertite anche in Libano, Siria, Cipro e Israele mentre nel Mediterraneo, Italia meridionale compresa, è scattato un allarme tsunami. Un allarme rientrato, ha in seguito spiegato il direttore operativo della Protezione civile, Luigi D'Angelo. L'ondata inizialmente prevista per le 6:30 in Italia si è notevolmente ridimensionata senza più rappresentare alcun pericolo. Per cautela, come detto, è stata comunque temporaneamente sospesa la circolazione dei treni nella zona interessata.

Bilancio critico

I funzionari dei servizi di emergenza in Turchia hanno stimato il bilancio delle vittime iniziale a 76, aumentando con il passare delle ore. Il sisma ha raso al suolo dozzine di condomini nelle principali città. Come se non bastasse, il disastro è avvenuto a notte fonda, quando la maggior parte delle persone si trovava nelle proprie abitazioni.

Le immagini televisive hanno mostrato cittadini scioccati in Turchia in piedi nella neve in pigiama, a guardare i soccorritori scavare tra i detriti delle case danneggiate. Il sisma ha colpito alle 02:17 ora locale a una profondità di circa 17,9 chilometri con una scossa di assestamento di magnitudo 6,7 che ha colpito 15 minuti dopo. Più di una decina le scosse di assestamento.

Il terremoto è stato uno dei più potenti a colpire la regione nell'ultimo secolo. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso le sue condoglianze e ha sollecitato l'unità nazionale. "Speriamo di superare insieme questo disastro il prima possibile e con il minimo danno", ha twittato il leader turco.

Il terremoto ha coinvolto un'area del confine turco-siriano, nella regione dell'Anatolia sud-orientale. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha riferito che tra le città più vicine all'epicentro, circa 30 chilometri, troviamo Gaziantep, una delle più grandi della Turchia. Una tempesta invernale sta complicando ulteriormente la situazione. Le foto e i video mostrano interi edifici rasi al suolo e i bulldozer lavorare, al freddo, per rimuovere i detriti e recuperare i dispersi.

Tajani: "Italia pronta ad aiutare"

"Sono vicino al popolo turco colpito da un violento terremoto che ha provocato moltissime vittime. Non mancherà l'aiuto dell'Italia", ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. "Il ministero degli Esteri sta contattando tutti gli italiani che vivono nella regione colpita dal sisma - ha proseguito - Sono vicino anche al popolo siriano che subisce un altro duro colpo con il terremoto di oggi dopo gli anni di guerra". "Ho appena parlato con il ministro degli Esteri della Turchia Mevlut Cavusoglu per esprimergli la vicinanza dell'Italia e per mettere a disposizione la nostra Protezione civile", ha quindi concluso Tajani.

"Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite", si legge invece in una nota di Palazzo Chigi.

Intanto fonti della Farnesina fanno sapere che, al momento, non risultano feriti o morti italiani nelle zone colpite dal sisma. "A seguito del violento terremoto che questa notte alle 4:17 ha colpito le regioni della Turchia meridionale e della Siria settentrionale, l'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri ha preso contatto con i connazionali presenti nel paese e sta agendo in stretto raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari italiane dell'area per verificare le condizioni delle comunità italiane nelle zone colpite. Al momento non risultano feriti o morti tra i connazionali", recita il comunicato diffuso dalla Farnesina.

A tutti gli italiani presenti nelle zone colpite a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, è stato richiesto di registrarsi sul sito "Dove siamo nel mondo" e scaricare la App "Unità di Crisi" per cellulari, attivando la geolocalizzazione.

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