Francia ancora nel caos dopo i sabotaggi: si indaga su estrema sinistra e ambientalismo radicale

Dopo l’attacco di ieri, in media 7 treni su 10 circoleranno con ritardi da 1 a 2 ore, in particolare sulla rete Nord, Bretagna e Sud-Ovest

Francia ancora nel caos dopo i sabotaggi: si indaga su estrema sinistra e ambientalismo radicale
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Francia ancora nel caos dopo il massiccio attacco alle linee ferroviarie ad alta velocità (TGV). La situazione sta lentamente migliorando, ha reso noto la SNCF, ma è ancora lontana dalla normalità: come evidenziato dalla compagnia ferroviaria francese, in media 7 treni su 10 circoleranno con ritardi da 1 a 2 ore, in particolare sulla rete Nord, Bretagna e Sud-Ovest. Una mazzata, considerando la concomitanza con l'inizio dei Giochi. La circolazione è invece ripresa normalmente sulla “LGV Est”. Tra attacchi e minacce il clima è rovente, come testimoniato dall'ingente apparato di sicurezza. Come accertato dall'Agi, sono presenti soldati armati di mitra nella zona nord di Parigi nei pressi dello stadio Saint Denis e dell'Acquatics Centre. In particolare, sono state disposte pattuglie di tre-quattro soldati camminano sui marciapiedi vicino alle stazioni delle metropolitane e degli impianti di gara unitamente agli spettatori con l'arma imbracciata e il dito pronto sul grilletto.

“In questa fase, il traffico resterà interrotto domenica sull'asse Nord e dovrebbe migliorare sull'asse Atlantico per i ritorni del fine settimana”, recita la nota diffusa in mattinata, precisando inoltre che "saranno assicurati tutti i trasporti delle squadre e degli accreditati per le Olimpiadi". "Gli agenti della SNCF Réseau hanno lavorato tutta la notte in condizioni difficili sotto la pioggia per consentire un miglioramento del traffico TGV sulle tratte interessate dagli atti di sabotaggio", ha segnalato ancora l’azienda, ma le prime indicazioni non sono soddisfacenti. Sulla linea Parigi-Lille, l'80% dei treni oggi circola con ritardi compresi tra 1 ora e 2 ore, mentre in direzione Ovest e Sud-Ovest sarà necessario prevedere 2 treni su 3 con ritardi da 1 a 2 ore. Francia in grande difficoltà, dunque, per quelli che sono stati definiti “atti di sabotaggio” condotti in modo“preparato e coordinato” tramite ordigni incendiari utilizzati in alcuni snodi strategici studiati ad arte. Ed emergono importanti aggiornamenti dalle indagini.

La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta con diverse ipotesi di reato, sino all’associazione a delinquere, e le indagini – coordinate dall’antiterrorismo – coinvolgono più di cinquanta investigatori. Verranno aperte più indagini, seguite dalle sezioni investigative delle gendarmerie interessate: entrando nel dettaglio si tratta di Lille (Nord), Digione (Côte-d’Or), Orléans (Loiret) e Nancy (Meurthe-et-Moselle). Come riportato da Le Parisien, alcune prove prelevate nelle varie stazioni attaccate sono state inviate agli esperti dell'Istituto di ricerca criminale della Gendarmeria nazionale (IRCGN) e sono attesi riscontri già nel corso delle prossime ore.

Per il momento non viene esclusa alcuna pista, ma alcuni dettagli emergono con forza. I sabotatori hanno agito tra l’1 e le 4 di notte di venerdì 26 luglio con un modus operandi piuttosto elementare, tale da suggerire – secondo una fonte della sicurezza transalpina a RTL – il coinvolgimento degli attivisti di estrema sinistra (già responsabili di azioni simili negli ultimi anni) o di esponenti dell’ambientalismo radicale. Secondo un’altra fonte, non sarebbe da escludere possibili complicità all’interno dell’azienda ferroviaria Sncf.

Nessuna conferma per il momento sul coinvolgimento di jihadisti o potenze straniere. Su quest’ultima ipotesi s'è sbilanciata la deputata macroniana Caroline Yadan: “Molte informazioni sembrano indicare in effetti un’operazione coordinata di ampio respiro commessa con l’aiuto di una potenza straniera, ma è presto per arrivare a conclusioni. L’intento è ovvio, provocare il massimo dei disagi possibili in un giorno di partenze per le vacanze, e anche impedire ai turisti di raggiungere Parigi per le Olimpiadi. Le stazioni erano molto affollate, il numero di persone coinvolte è alto”.

Altra accusa senza riscontro è quella del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che ha ipotizzato un sabotaggio compiuto"sotto l'influenza" dei gruppi islamisti affiliati all’Iran. Ricordiamo che ad oggi non sono stati effettuati arresti e vengono battute anche altre strade. Seguiranno aggiornamenti.

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