Cronaca internazionale

Francia, gli studenti pro Palestina occupano Science Po: lezioni sospese e tensione alle stelle

In Francia un numero compreso tra i 50 e i 70 studenti ha occupato Science Po e trascorso la notte all'interno dell'università in segno di sostegno ai palestinesi. Le lezioni sono state sospese

Francia, gli studenti pro Palestina occupano Science Po: lezioni sospese e tensione alle stelle

Ascolta ora: "Francia, gli studenti pro Palestina occupano Science Po: lezioni sospese e tensione alle stelle"

Francia, gli studenti pro Palestina occupano Science Po: lezioni sospese e tensione alle stelle

00:00 / 00:00
100 %

Tensione alle stelle in Francia, a Parigi, nella prestigiosa scuola di scienze politiche Sciences Po. Un numero compreso tra i 50 e i 70 studenti ha infatti occupato l'edificio e trascorso la notte all'interno della struttura in segno di sostegno ai palestinesi. L'episodio è avvenuto giovedì 25 aprile e oggi, 26 aprile, l'università è rimasta chiusa. La cancellata d'ingresso, bloccata da spazzatura e rifiuti di materiali edili, hanno impedito ai professori di tenere le lezioni.

Cosa succede in Francia

Gli organizzatori – membri del Comitato Palestinese di Sciences Po dell'università – chiedono una "chiara condanna dell'azione israeliana da parte di Sciences Po", oltre ad un taglio dei legami con università e aziende che sono complici della "sistematica oppressione del popolo palestinese". Il Comitato ha chiesto anche un evento commemorativo "in memoria delle persone innocenti uccise da Israele".

Nel corso delle ore altre decine di studenti sono affluiti davanti all'università. Secondo quanto riferito da Bfmtv, fino alle 8.30, la polizia non era ancora arrivata sul posto, in Rue Saint Guillaume. Inneggiando al loro sostegno ai palestinesi, gli studenti hanno esposto bandiere palestinesi alle finestre e sopra l'ingresso dell'edificio. Molti indossavano la kefiah bianca e nera che è diventata un emblema di solidarietà con Gaza.

L'occupazione di Science Po

L'intervento delle autorità, che mercoledì sera hanno sgomberato una decina di tende collocate nel cortile di un altro edificio, non è bastato a fermare la mobilitazione studentesca. Studentesse e studenti radunati in un clima finora pacifico davanti alla prestigiosa scuola hanno intonato canti per spiegare la loro presenza: "Anche se Sciences Po non vuole, noi siamo qui. Per l'onore della Palestina e di tutti coloro che vengono assassinati". Lezioni, intanto, sospese.

Ieri, invece, tra 150 e 200 studenti dell'Università Paris 1 hanno manifestato in Piazza del Pantheon contro l'arrivo del presidente Macron per un discorso sull'Unione europea alla Sorbona. "Ci rifiutiamo di permettere a Macron di venire tranquillamente alla Sorbona in un momento in cui c'è un genocidio in Palestina", ha dichiarato Lorèlia Frèjo, dell'organizzazione studentesca Le Poing Levè Paris 1.

Le proteste del mondo studentesco parigino a sostegno dei palestinesi stanno scatenando vive reazioni delle istituzioni ebraiche e della classe politica francese. Per il presidente del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche in Francia (CRIF), Yonathan Arfi, questo movimento è "pericoloso, perchè le università hanno una funzione simbolica nelle nostre società. Ciò che accade nelle università non riguarda solo il mondo studentesco, ma ha un impatto su tutta la nostra vita politica e intellettuale e riguarda una generazione".

La reazione del mondo politico

Pesante condanna dall'esponente del Rassemblement National (RN), Sèbastien Chenu, che ha espresso sdegno per l'"enorme disordine" e la "discriminazione" che prevalgano nelle università francesi. "Che vergogna è diventata Sciences Po! Che vergogna è diventata questa fabbrica dell'intolleranza, questa fabbrica del settarismo e questa fabbrica dell'antisemitismo", ha detto il leader di estrema destra, capogruppo in Parlamento, chiedendo di "vietare le mobilitazioni nelle università e di ristabilire l'ordine".

Un forte sostegno agli studenti di Sciences Po è invece arrivato da Raphael Glucksmann, leader del Partito socialista (PS) e candidato della lista Place publique alle elezioni europee del 9 giugno. "Mostrare solidarietà ai palestinesi e rifiutare i crimini commessi a Gaza è naturale, dignitoso e nobile", ha commentato a Bfmtv, deplorando che finora il dibattito non sia stato tollerato, che non ci siano state discussioni con chi non condivide lo stesso punto di vista.

Il leader di La France Insoumise (LFI, sinistra radicale), Jean-Luc Mèlenchon, ha dichiarato di essere "molto grato e provo ammirazione per il lavoro che avete intrapreso occupando il sito e poi questa mattina riunendovi".

La candidata del partito alle elezioni europee, Rima Hassan, ha fatto sapere che avrebbe visitato la scuola parigina, per unirsi alla voce degli studenti.

Commenti