Giappone, eseguita la condanna a morte del "killer di Twitter": uccise 9 persone adescate sui social

Shiraishi è stato incriminato per molteplici capi d'accusa, tra cui omicidio, rapina e violenza sessuale, ed è stato condannato all'esecuzione capitale da un tribunale distrettuale giapponese

Giappone, eseguita la condanna a morte del "killer di Twitter": uccise 9 persone adescate sui social
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È stato giustiziato questa mattina, nel carcere di Tokyo, il 34enne Takahiro Shiraishi, soprannominato il "killer di Twitter". La condanna a morte gli era stata inflitta per l'omicidio di nove persone. A darne notizia è stata l'emittente pubblica nipponica NHK, secondo cui si tratta della prima esecuzione in Giappone dal luglio 2022 e la prima sotto l'amministrazione del primo ministro Ishiba Shigeru. La vicenda risale al 2017, quando i resti di un uomo e otto donne furono trovati nell'appartamento di Shiraishi a Zama, nella prefettura di Kanagawa, a sud di Tokyo.

Le vittime adescate tramite i social media

Secondo gli inquirenti, l'uomo adescò le vittime, la maggior parte delle quali aveva pubblicato pensieri suicidi sui profili social, tramite Internet e poi le uccise. Shiraishi è stato incriminato per molteplici capi d'accusa, tra cui omicidio, rapina e violenza sessuale, ed è stato condannato a morte da un tribunale distrettuale della capitale giapponese. L'avvocato difensore di Shiraishi aveva presentato ricorso presso l'Alta Corte di Tokyo, ma lui stesso lo aveva poi ritirato, rendendo definitiva la sentenza nel 2021.

L'impatto della vicenda in Giappone

La polizia lo aveva arrestato quello stesso anno dopo aver trovato i corpi di otto ragazze e donne adolescenti, nonché di un uomo, in celle frigorifere nel suo appartamento. Gli investigatori hanno confermato che Shiraishi aveva contattato le vittime tramite Twitter, offrendosi di aiutarle a realizzare i loro desideri suicidi. L'uomo ha ucciso le tre ragazze adolescenti e le cinque donne dopo averle violentate. Ha anche ammazzato il fidanzato di una di loro per farlo tacere. "Il caso ha causato conseguenze estremamente gravi e ha provocato un'onda d'urto e un disagio notevole nella società", ha dichiarato il ministro della Giustizia Keisuke Suzuki in una conferenza stampa di emergenza. Ha, poi, affermato di aver firmato l'esecuzione all'inizio di questa settimana, ma di non aver assistito all'impiccagione di Shiraishi.

Le richieste di abolizione della pena capitale

L'esecuzione è stata eseguita mentre crescevano le richieste di abolire la pena capitale o di aumentare la trasparenza in Giappone dopo l'assoluzione del condannato a morte più longevo al mondo, avvenuta lo scorso anno. Suzuki ha giustificato la necessità dell'esecuzione in Giappone, osservando che un recente sondaggio governativo mostra che la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica è ancora a favore della pena capitale, sebbene l'opposizione sia leggermente aumentata. "Credo che non sia appropriato abolire l'esecuzione", ha affermato Suzuki, aggiungendo che c'è una crescente preoccupazione per i crimini gravi. Shiraishi è stato impiccato nel carcere di Tokyo in segreto, senza che nulla fosse stato rivelato fino all'esecuzione.

Le esecuzioni eseguite in segreto

Il Giappone ha attualmente 105 persone nel braccio della morte, di cui 49 che chiedono un nuovo processo. Le esecuzioni vengono eseguite in segreto in Giappone, dove i prigionieri non vengono nemmeno informati della loro sorte fino alla mattina dell'impiccagione. Dal 2007, il Giappone ha iniziato a divulgare i nomi delle persone giustiziate e alcuni dettagli sui loro crimini, ma le informazione risultano essere ancora limitate. Giappone e Stati Uniti sono gli unici due Paesi del Gruppo dei Sette, le principali nazioni industrializzate, a mantenere la pena capitale.

L'esecuzione più recente in Giappone, avvenuta nel luglio 2022, ha riguardato un uomo che ha ucciso sette persone in un incidente stradale e in una serie di accoltellamenti in un affollato quartiere commerciale di Tokyo. Il tasso di criminalità in Giappone è relativamente basso, ma negli ultimi anni si sono verificati alcuni omicidi di massa di alto profilo.

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