"Gratis per bambini e donne incinte". Così i trafficanti ricattano l'Italia

Bambini e donne in gravidanza salgono gratis sui barconi: l'ultima scoperta sui trafficanti che conferma le strategie di chi organizza i viaggi nel Mediterraneo

"Gratis per bambini e donne incinte". Così i trafficanti ricattano l'Italia

Nelle ultime settimane abbiamo letto annunci di ogni tipo provenire dai trafficanti di esseri umani in Tunisia. Vengono utilizzati escamotage di ogni tipo per cercare di eludere i controlli, come linguaggio in codice e poche info pubbliche. La maggior parte dei dettagli vengono forniti in privato, su Whatsapp o nella chat di Messenger, dove gli organizzatori forniscono date, prezzi del viaggio e luogo di partenza. “Da Sfax all’Italia, contattate i leader su Whatsapp. Serve un gruppo di 25 persone, la cifra è economica”. Questo è uno dei tanti messaggi che hanno ripreso a comparire nelle bacheche dei migranti. Il giorno della partenza sembra essere per tutti lo stesso: oggi, probabilmente a partire dalla notte appena trascorsa. “Movimento per giovedì, ho bisogno di 5 persone per completare”, si legge in un altro. “Sono 2mila per persone serie”.

E di comunicati come questi ce ne sono decine. Se tutti i “lanci” venissero confermati, considerando anche quelli che non abbiamo intercettato, si prospetta un altro weekend di sbarchi per Lampedusa. Tra i tanti annunci trovati, uno in particolare ha attirato la nostra attenzione. “Il prezzo è di 2500 dinari, pari a 850 euro”, scrive l’organizzatore che l’ha pubblicato, specificando anche il cambio in valuta europea. Ma, soprattutto, fornisce un dettaglio chiave: “Gratis per bambini e donne in gravidanza”. È uno dei pochi veramente completo, con informazioni precise ma, soprattutto, inquietanti, che forniscono indizi sulla spregiudicatezza di queste organizzazioni. In questo caso, se la foto usata per promuovere la partenza rispondesse al vero, non si tratterebbe di uno dei barchini in metallo fai-da-te che sempre più spesso vediamo arrivare in Italia. Il convoglio viene organizzato con una da pesca in legno, che se sovraccaricata può arrivare a trasportare fino a 50 persone.

La partenza di questo convoglio è stata riprogrammata per assenza di un numero adeguato di persone ma pare che il trafficante si stia riorganizzando per i prossimi giorni. Partirà da Mahdia e non da Sfax, città poco più a nord che, in linea d'aria, è davanti alle coste di Lampedusa. L'annuncio ci colpisce proprio perché è diverso dal solito. Nessun facilitatore ha mai fornito nei messaggi pubblici che abbiamo avuto modo di leggere un elemento così specifico sull’organizzazione. Chi scrive non vuole nemmeno brutte sorprese: “Non accetto chi non risponde al telefono”. Offrire trasferimenti gratuiti a bambini e donne in stato interessante significa incentivare alla partenza i soggetti più fragili che, in caso di problemi in alto mare, rischiano di più. Una strategia pericolosa, criminale, che dimostra la spregiudicatezza dei trafficanti ma, soprattutto, conferma uno dei tanti sospetti su queste traversate della morte.

Riuscire a portare a bordo donne prossime al parto e bambini piccoli assicura a chi organizza il convoglio l’attivazione ancora più rapida della macchina dei soccorsi. E, quindi, una garanzia ulteriore per chi parte, perché con soggetti fragili a bordo la valutazione dell’eventuale situazione di pericolo è diversa. Donne e bambini vengono usati dai facilitatori come strumento di leva nei confronti della macchina dei soccorsi del nostro Paese, con la consapevolezza che mai l’Italia rifiuta un intervento ma se a bordo ci sono soggetti fragili, il salvataggio è ancora più sicuro.

Un vero ricatto morale verso l’Italia, nonostante ci sia ancora chi crede che i “convogli” che raggiungono le coste del nostro Paese non siano gestiti da scafati professionisti del traffico di esseri umani.

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