Greta Thunberg a Gaza con una nave super inquinante

Per arrivare a Gaza la nave potrebbe utilizzare fino a 5mila litri di carburante. Ormai il cambiamento climatico è alle spalle, la Palestina attira più attenzioni

Greta Thunberg a Gaza con una nave super inquinante
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Greta Thunberg è la "capitana" della flotilla che si sta dirigendo verso Gaza per "rompere l'assedio": è la seconda volta che l'attivista tenta questo tipo di impresa. La prima è stata arrestata da Israele e rimpatriata con un volo a suo carico ma stavolta lo Stato ebraico ha annunciato che se gli attivisti entreranno nelle acque territoriali verranno arrestati e trattati come terroristi. Ma come è passata Greta da essere paladina degli attivisti climatici e ambientali e pro Palestina? Non si sa, ma quel che è evidente è che abbia ripudiato quella causa. E non da oggi.

Attualmente l'attivista si trova imbarcata su una nave CD Holmes da 160 tonnellate costruita nel 1969 per l'esercito britannico, che consuma a velocità massima fino a 45 litri all'ora, viaggiando a una media di 20 litri all'ora a velocità di crociera. Considerando il massimo consumo dell'imbarcazione, la nave per viaggiare da Barcellona a Gaza potrebbe utilizzare fino a 5mila litri di carburante, che sono circa quelli necessari a un'automobile per fare due volte il giro del mondo. Peccato che la stessa Thunberg solo pochi anni fa aveva definito un "grave problema" le automobili.

Il viaggio della Thunberg verso Gaza a bordo di un'imbarcazione che, dati alla mano, ha un consumo di carburante tutt'altro che sostenibile, solleva più di un dubbio sulla sua coerenza. Il clamore mediatico che l'ha accompagnata per anni, trasformandola in un'icona per gli attivisti contro il cambiamento climatico, che la ritraeva come l'icona della lotta contro il cambiamento climatico, si scontra ora con la dura realtà dei fatti. Dopo aver condannato con veemenza l'uso dei combustibili fossili e aver spinto milioni di giovani a scendere in piazza per il clima, la decisione di imbarcarsi in un'impresa del genere appare come un tradimento di quella stessa causa.

La "battaglia" per il clima sembra essere stata sostituita da un'altra, ben più complessa e controversa, quella pro-Palestina, ma con un'ipocrisia evidente: le sue azioni di oggi contraddicono platealmente le sue parole di ieri. Ma forse la sua è stata una scelta molto più banale: le manifestazioni pro Palestina hanno una visibilità maggiore, quindi è più comodo e utile salire su questo carro per Greta.

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