
Nella nuova Inghilterra di Keir Starmer, mostrare la bandiera britannica in certi quartieri potrebbe “costarti la vita”. Questa è la discutibile ragione con la quale il consiglio comunale di Birmingham ha imposto la rimozione di un gran numero di bandiere inglesi che erano state affisse da un gruppo di patrioti in alcuni quartieri popolari. Nessun problema, invece, quando quelle strade erano state riempite di bandiere palestinesi nei mesi scorsi. Visto il clima arroventato dalla questione dell’immigrazione di massa, questa decisione assurda è stata accolta con scherno dall’opposizione all’amministrazione della seconda città più grande d’Inghilterra, le cui strade sono da mesi piene di enormi cumuli d’immondizia.
Non tutte le bandiere sono uguali
Intervistato sulla questione dal Daily Mail, l’ex leader del Partito Conservatore Sir Iain Duncan Smith spara ad alzo zero: “Il council di Birmingham si sta ricoprendo di ridicolo con queste decisioni politiche, come se non si fosse già dimostrato del tutto incompetente. Mi sorprende che siano riusciti a trovare operai per tirare giù le bandiere: non potrebbero magari raccogliere anche l’immondizia per le strade?”. A riempire le strade di alcuni quartieri della città delle West Midlands era stato un gruppo di cittadini, i Weoley Warriors, che si definiscono un “gruppo di inglesi orgogliosi che hanno l’obiettivo comune di mostrare a Birmingham e al resto del paese quanto teniamo alla nostra storia, alla nostra libertà e a quel che di buono ha fatto il nostro paese”. Dopo una campagna di fundraising, avevano raccolto diverse migliaia di sterline per acquistare le bandiere ed organizzare una “marea patriottica”, una festa dell’orgoglio inglese per “dare speranza alle comunità locali, per fargli capire che non sono soli”.
OP:
— The Daily Sneed (@Tr00peRR) August 14, 2025
‘In Birmingham, a local man was reportedly asked to remove an English flag from display in the area.
His response was putting up 100 St George's flags at the local reservoir...’ pic.twitter.com/kFaQQD1Ohg
Quella che sembrava ai più un’innocua manifestazione di orgoglio patrio si è trasformata in una patata bollente per il consiglio comunale, che ha ricevuto una montagna di critiche quando ha annunciato che intende rimuovere le bandiere per “evitare che i pali cadano per il peso eccessivo”. Secondo il consiglio a guida laburista, chi appende le bandiere inglesi “metterebbe le proprie vite e quelle dei guidatori e dei pedoni a rischio”, cosa discutibile, visto che le bandiere sono attaccate spesso a più di sette metri d’altezza. La cosa che ha fatto andare su tutte le furie molti residenti è il fatto che nessuno abbia battuto ciglio quando nei mesi scorsi la città è stata invasa di bandiere palestinesi: d’altro canto i laburisti hanno un bisogno disperato dei voti dei musulmani, che costituiscono il 29,9% dei residenti di Birmingham.
A proud English scaffolder raises a St George's Cross in multicultural Birmingham.
— Knights Templar International (@KnightsTempOrg) August 1, 2025
The English lion is waking up across the country!
Every true Englishman /Woman should fly our flag from at least one window of your house. Agreed? pic.twitter.com/lPYPa2hRuj
Nessuno ha protestato nemmeno quando la costosissima biblioteca è stata illuminata coi colori delle bandiere pachistane ed indiana per celebrare il giorno dell’indipendenza delle ex colonie britanniche. A causare scandalo sono solo le bandiere inglesi. Se Smith fa notare come sia scandaloso rimuovere le bandiere inglesi alla vigilia della celebrazione della vittoria sul Giappone, il deputato di Reform Uk Lee Anderson è ancora più duro: “A mettere a rischio la sicurezza dei cittadini di Birmingham sono gli imbecilli che siedono nel consiglio comunale”.
Una città spaccata a metà
Come verificato dai colleghi del Daily Mail, la risposta all’iniziativa dei patrioti inglesi varia molto a secondo del quartiere: a Northfield, molti residenti hanno accolto con gioia l’idea, appendendo la bandiera alla loro finestra. Secondo una residente, “da quando sono apparse le bandiere, non si parla d’altro: amici, familiari, vicini, tutti parlano bene dell’iniziativa, c’è entusiasmo nell’aria, come una festa popolare. Una volta Northfield era una comunità molto coesa ed è bello ritrovare questo senso di orgoglio nel quartiere”. In quanto alla decisione del consiglio comunale, tanta incredulità: “alcuni residenti hanno fatto notare come nessuno abbia battuto ciglio quando spuntano bandiere palestinesi, ucraine o arcobaleno. Sventolare la Union Jack o la bandiera inglese vuol dire sentirsi orgoglioso del proprio paese, della propria storia e della propria cultura. Il consiglio comunale dovrebbe promuovere queste iniziative, non combatterle”.

Una residente di Bromsgrove, dove alcune bandiere sono già state rimosse, si dice delusa dal fatto che “noi inglesi non siamo più rispettati, nemmeno dal nostro stesso governo”. Il fatto che questi quartieri siano tra quelli dove i candidati di Reform Uk hanno raccolto più voti non è certo un caso e molti sondaggi fanno notare come il partito di Nigel Farage potrebbe fare cappotto nelle prossime amministrative. Diametralmente opposta la reazione delle varie minoranze che hanno sempre più peso nella politica locale: intervistata da una televisione locale, una residente di origine indiana dice che “è sempre più difficile separare l’orgoglio per la propria cultura dagli eccessi nazionalistici che spesso accompagnano certe manifestazioni. Abbiamo tutti la responsabilità di capire come queste azioni siano percepite dagli altri, specialmente in una città meravigliosamente multiculturale come la nostra”.

Capita la mala parata, il consiglio comunale sta facendo marcia indietro e potrebbe rimuovere solo un numero limitato di bandiere. Sulle pagine Facebook di molti quartieri le opinioni sono molto nette: un ex poliziotto dice che la gente “è stufa di doversi scusare di essere inglese, non c’entra niente la politica”. Un abitante non capisce perché “quando gli stranieri sventolano le loro bandiere va bene mentre quando lo facciamo noi inglesi siamo subito accusati di razzismo.
Non dovremmo essere orgogliosi del nostro paese? Se avete problemi, forse fareste meglio ad andare a vivere altrove”. Con le strade piene d’immondizia e le colonie di topi sempre più aggressive, magari sarebbe il caso di lasciar perdere le battaglie ideologiche e amministrare meglio la propria città.