
Dodici anni per un bambino rappresentano l’età più spensierata, i primi passi verso l’adolescenza, alla scoperta del sospirato mondo degli adulti.
Per il bambino forse più famoso del pianeta, invece, questo compleanno è uno spartiacque che gli ha cambiato la vita per sempre, proiettandolo verso un destino disegnato nei libri di storia.
George, primogenito dei principi britannici William e Catherine, secondo in linea di successione dopo il padre, si appresta a vivere la sua prima estate «da grande» come erede al trono designato.
D’ora in poi, nulla sarà più come prima, per lui iniziano ufficialmente i doveri e gli impegni che il suo sangue blu gli riserva: perché George Alexander Louis Mountbatten -Windsor un giorno sarà re.
Mamma Kate lo presentò al mondo il 22 luglio 2013 sui gradini del St Mary’s Hospital, a Londra. Davanti alla clinica i fotografi si erano accampati dal momento in cui l’allora duchessa di Cambridge era entrata per darlo alla luce: la strada era transennata, presa d’assalto dai sudditi di Sua Maestà impazziti di gioia; l’attesa per conoscere il piccolo principe fu febbrile e attirò nel quartiere di Paddington l’attenzione del mondo intero. Ed eccola, Kate, uscire dalla clinica e scendere i pochi scalini con il suo fardello in braccio: si offrì ai flash nel punto esatto dove, 31 anni prima, Carlo e Diana avevano posato con William appena nato.
Indossava un abito celeste a pois bianchi, praticamente la fotocopia di un vestito della suocera mai conosciuta, un omaggio a colei che è rimasta nel cuore di tutti gli inglesi. La testolina del bambino sbucava da una coperta bianca smerlata di lana merino extra fine, filato unico di una pregiata azienda di Biella: aveva gli occhi ancora chiusi e le manine in bocca. «It’s a boy!», è un maschio, fu l’annuncio e la folla andò in delirio.
In pochi giorni, fiorirono migliaia di profili social dedicati al principino, il suo viso fu stampato su t-shirt e tazze, i suoi pagliaccetti copiati da milioni di mamme in ogni dove: esplose la Baby George mania e tutti i giornali del mondo, anche i quotidiani più autorevoli, gli dedicarono a lungo pagine intere.
Oggi, dodici anni dopo, quell’Inghilterra è cambiata per sempre: c’è stata la Brexit, l’adorata regina Elisabetta non c’è più e al suo posto è salito al trono a 73 anni Carlo, il più anziano principe britannico mai incoronato. Ma non solo: nonno Carlo e mamma Kate hanno drammaticamente rivelato, quasi in contemporanea, di combattere contro un tumore e il loro stato di salute è ancora fonte di grande apprensione nella famiglia reale. Anche per questo il sorriso dolce di George, nella foto rilasciata su Instagram in occasione del suo compleanno, suscita molta tenerezza: su quel ragazzino biondo appoggiato a una staccionata nella tenuta di Norfolk pesa un destino gravoso e storico.
L’ascesa al trono britannico è definita dal Succession to the Crown Act del 2013, che ha aggiornato le antiche norme del XVII secolo. La linea di successione è dettata dalla regola della primogenitura assoluta: in sostanza, diventa re (o regina) il primo nato del sovrano, maschio o femmina che sia: significa che dopo Carlo toccherà a William e poi a suo figlio George. A seguire, l’ordine di discendenza vede i suoi fratelli Charlotte e Louis e lo zio, il principe Harry, diventato la pecora nera dei Windsor dopo il trasloco dall’Inghilterra in California con la moglie Meghan.
Inutile negarlo: la malattia di Carlo ha accelerato il pensiero, assolutamente malaugurato, della successione e ciò cambia fin d’ora la prima estate «adulta» di George. Secondo una consuetudine monarchica tanto cara alla regina Elisabetta, la sua bisnonna, il principino infatti, in qualità di secondo erede al trono non dovrebbe più viaggiare sullo stesso mezzo (aereo, elicottero o automobile) del padre. Non è una legge scritta, ma una prudenza verso il regno e la stessa famiglia reale che Elisabetta e anche Carlo non hanno mai voluto abbandonare. Saranno ora papà William e mamma Kate a decidere se seguire questa raccomandazione: si dice che la adotteranno e che potrebbero eluderla solo per le trasferte più brevi.
Per George sono però in arrivo anche altre novità: innanzitutto un cambio di scuola, fondamentale per la formazione di un futuro re.
Ora il ragazzino frequenta la Lambrook School di Londra insieme ai fratelli, ma al compimento dei 13 anni per lui è previsto il college.
La scelta dell’istituto nel suo caso è un affare di stato e sarebbe in discussione proprio ora: fra le destinazioni possibili, l’Eton College, nella contea del Berkshire, dove hanno studiato il padre e lo zio Harry, oppure il Marlborough College, nel Wiltshire, frequentato da mamma Kate, che offre il vantaggio di essere una scuola mista. Se vincerà la tradizione, George andrà a Eton, istituzione rigida quanto prestigiosa, che ha sfornato molti personaggi illustri, tra i quali l’ex primo ministro inglese David Cameron e gli scrittori George Orwell e Ian Fleming.
In ogni caso, la scuola scelta dovrà tenere conto dell’agenda ufficiale del piccolo principe: per lui, infatti, sono già iniziati gli impegni pubblici e la sua presenza si farà man mano più necessaria. Finora i genitori hanno voluto per George e gli altri figli una vita il più possibile normale, lontana dai riflettori: ma per un futuro re i 12 anni, appunto, segnano la svolta. L’abbiamo visto in giacca e cravatta e con i suoi primi occhiali scuri nel royal box di Wimbledon e, dopo la finale, incontrare il campionissimo Sinner insieme alla sorellina Charlotte. Pare che George facesse il tifo per Alcaraz, ma ha accettato lo stesso di buon grado una pallina firmata da Sinner.
Soprattutto, George ha già partecipato al tea party in onore dei veterani di guerra che si è svolto a Buckingham Palace in occasione della commemorazione del Giorno della vittoria in Europa. Il principino, serissimo, seduto accanto al padre in alta uniforme e poi a mamma Catherine, ha conversato con gli ex combattenti della Seconda Guerra Mondiale. Un compíto dodicenne a un tavolo di commossi centenari: le foto di quel pomeriggio sono emozionanti.
Ai sudditi britannici, e ai milioni di fan in tutto il mondo del giovane principe, è rimasta la curiosità di sapere quali regali abbia ricevuto per un compleanno così importante. Dobbiamo accontentarci di due indizi. Il primo: qualche tempo fa, a proposito di regali, William dichiarò affettuosamente: «George ha già avuto tanti doni, è troppo viziato». I tabloid inglesi si scatenarono a fare l’elenco di quelli più curiosi: figurano, tra gli altri, un mantello in pelliccia di opossum che gli fu donato quando aveva solo un anno e partecipò con i genitori al suo primo tour reale in Australia, ma anche il cavallo a dondolo di legno realizzato a mano con cui lo omaggiarono il presidente Obama e la moglie Michelle in visita a Londra.
In quella lista, primeggia però il regalo speciale che re Carlo volle per George 12 anni fa, quando venne al mondo: un intero e immenso giardino pieno di fiori, che il sovrano ha fatto realizzare nella tenuta scozzese di Birkall, il suo rifugio più amato. Il giardino si trova vicino al castello di Balmoral, dove nell’estate del 1981 Carlo trascorse la luna di miele con Diana, già inquieta per i presagi di un amore che si rivelò presto un disastro.