
Mentre si cercano risposte per il disastro di questa mattina quando un Boeing 787 Air India con a bordo 242 passeggeri si è schiantato poco dopo il decollo dall'aeroporto di Ahmedabad, c'è sicuramente un interrogativo al vaglio degli investigatori che potrebbe far luce sulla tragedia: come mai un aereo di quella mole si è alzato in volo soltanto dopo aver raggiunto la metà della pista disponibile?
Cosa è successo
I principali siti web che monitorano costantemente atterraggi e decolli dei voli in tutto il mondo hanno registrato qualcosa di anomalo: se è vero che la pista numero 23 dello scalo indiano (quella del decollo) è lunga poco più di 3.500 metri, il Boeing ha alzato il muso staccando le ruote da terra soltanto quando la sua rincorsa è giunta intorno ai 1.900 metri, una misura insufficiente secondo alcuni esperti piloti interpellati dal Corriere.
Un aereo da oltre 200 tonnellate
"Un decollo con così poca pista è possibile se ci sono le performance, cioè se si sono fatti i calcoli rispetto alla posizione, se si è studiata la spinta dei motori per decollare da quel punto", ha dichiarato un pilota al quotidiano sottolineando che un volo pieno di passeggeri e pronto per una rotta di lungo raggio, ossia dall'India a Londra, con un peso orientativo di 220 tonnellate avrebbe sicuramente avuto bisogno di una rincorsa più lunga. "A prima vista, mi sembra una corsa di decollo corta. È molto strano decollare da quel punto lì e in quelle condizioni".
I precedenti India-Londra
Un'altra fonte ha spiegato che, a volte, a causa delle tensioni geopolitiche tra l'India e il Pakistan, i voli aerei non possono sorvolare lo spazio aereo pakistano con rotte più lunghe e, di conseguenza, con più carburante imbarcato. Per questa ragione altri piloti che hanno percorso la tratta Ahmedabad-Londra hanno preferito eseguire una partenza da un punto della pista che si trova un po' più indietro rispetto al normale così da avere ancora più metri per poter decollare in assoluta sicurezza.
La nota di Boeing
Mentre gli investigatori sono a lavoro per non escludere, in questa prima e delicata fase, nessun elemento e risalire con precisione alle cause dello schianto, la Boeing ha fatto sapere di essere "a conoscenza delle prime segnalazioni" dell'incidente e sta "lavorando per raccogliere
ulteriori informazioni". Lo ha dichiarato un portavoce dell'azienda in una nota inviata all'Afp. Secondo Air India, a bordo del Boeing 787 si trovavano 169 cittadini indiani, 53 britannici, sette portoghesi e un canadese.