L'inferno progressista di Vancouver dove l'eroina è legale

Da pochi giorni nella Columbia britannica è stata depenalizzato il possesso di droghe di "classe A". Alcuni negozi si preparano a vendere eroina

L'inferno progressista di Vancouver dove l'eroina è legale

Dal 31 gennaio, in Canada, la Columbia Britannica, provincia che comprende la città di Vancouver, ha avviato un programma pilota di tre anni che blocca i procedimenti giudiziari contro le persone trovate in possesso di piccole quantità di eroina, metanfetamine, ecstasy o cocaina e crack. Secondo il Nuovo Partito Democratico, l'intento è quello di abbattere le "barriere e lo stigma" che circondano la tossicodipendenza e ridurre i tassi di overdose.

A questo si aggiunge la possibilità di prescrivere oppiodi in un sistema finanziato dai contribuenti. Sull'onda di questa spinta libertaria, nonostante rimanga comunque vietato per legge, a Vancouver hanno addirittura aperto dei negozi in cui è possibile acquistare eroina. Storicamente, infatti, le forze dell'ordine hanno ignorato i commercianti che hanno venduto nei loro esercizi la cannabis, legalizzata nel 2018, e potrebbe chiudere un occhio, se non due, anche in questo caso.

Negozi di eroina a Vancouver

Come riporta Canada Today, l'ex tossicodipendente Jerry Martin, 51 anni, con un fratello morto per overdose, ha aperto un negozio in cui venderà anche eroina. Ha spiegato alla testata canadese che vuole dare ai tossicodipendenti l'accesso a forniture sicure e testate, attrezzature come aghi sterili e istruirli su come uscire dalla loro dipendenza.

Non è chiaro da dove provenga la droga che venderà ai suoi clienti, ma propone dei prezzi appena superiori a quelli degli spacciatori in strada. Non ha affatto paura dei controlli della polizia: Martin spiega che qualora venisse arrestato, presenterà un ricorso in tribunale a sostegno della vendita di droghe pesanti ai sensi della Carta dei diritti e delle libertà del Canada.

Conoscendo l'orientamento dei giudici canadesi, potrebbe anche spuntarla. Ha spiegato: "Per le persone là fuori che pensano che sia una cattiva idea, devono guardarla dal punto di vista dell'utente e della famiglia di quell'utente". Il suo avvocato, Paul Lewin, ha ricordato inoltre che "Vancouver è una parte molto progressista del Paese".

Conservatori all'attacco

Il mese scorso, Pierre Poilievre, il leader del Partito conservatore canadese, ha accusato la sinistra del Nuovo Partito Democratico di voler "usare i soldi dei contribuenti per finanziare droghe pericolose con la scusa dell'approvvigionamento sicuro". "Non esiste una fornitura sicura di questi farmaci. Sono mortali", ha aggiunto.

Ha poi spiegato che questa politica porterà a "un aumento significativo delle overdose da droga e un massiccio aumento della criminalità". Andy Bhatti, uno specialista delle dipendenze, ha affermato che l'esperimento della Columbia Britannica che consente la prescrizione di oppiodi, è una "soluzione a breve termine per allontanare le persone dal fentanyl", ma il "problema è che il 90% dei tossicodipendenti da oppiacei usa altri stimolanti".

La situazione in Canada

Nel frattempo, i dati sul consumo di droga - e sulle overdosi - registrate nella Columbia britannica sono drammatici. Nella provincia canadese, infatti, si è registrato, dal 2016 ad oggi, circa un terzo dei 32 mila decessi per overdose a livello nazionale, secondo i dati ufficiali. Tant'è che la provincia ha dichiarato quest'anno l'overdose di droga un'emergenza di sanità pubblica.

Depenalizzare l'eroina è la strada giusta? Il governo del primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato a maggio che avrebbe permesso alla Columbia Britannica di depenalizzare le droghe con un'esenzione unica nel suo genere.

Non perseguendo le persone che trasportano piccole quantità di droga, il governo della provincia spera di

affrontare la questione come un problema di salute pubblica piuttosto che attraverso il sistema di giustizia penale. La mossa, tuttavia, rischia di rivelarsi controproducente e molto pericolosa. Soprattutto per i giovani.

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