Colpi di machete contro tre agenti: a New York torna l'incubo terrorismo

Le indagini sono tuttora in corso, ma gli inquirenti sono convinti che si possa trattare di un atto terroristico

Colpi di machete contro tre agenti: a New York torna l'incubo terrorismo

Ha aggredito tre agenti di polizia a Times Square con un machete in mano poche ore prima della mezzanotte di Capodanno, ma la sua azione, in un primo momento interpretata come il gesto isolato di un folle, starebbe iniziando ad assumere i contorni di un atto terroristico di matrice islamica.

Questo, per lo meno, risulterebbe dalle indagini che le forze dell'ordine di New York stanno conducendo sulla vicenda e sul responsabile finito in manette, il 19enne Trevor Bickford. Stando al racconto fornito al New York Times da un alto dirigente della polizia locale, il giovane era partito dalla sua abitazione a Wells, nel Maine, per raggiungere la Grande Mela e rendersi protagonista di un atto di terrorismo islamico nei confronti delle forze dell'ordine

La lettera

A fornire indizi in tal senso sarebbe un esplicito messaggio lasciato dall'attentatore ai suoi familiari sulle pagine del diario personale: nella lettera di addio aveva espresso anche il proprio desiderio di unirsi ai talebani in Afghanistan e di trovare la morte come un vero martire. "Temo molto che non ti pentirai davanti ad Allah e quindi ho la speranza nel mio cuore che una parte di te creda in modo da poter essere portato fuori dal fuoco dell'inferno", aveva scritto Bickford rivolgendosi alla madre. Nel messaggio trovava spazio anche l'astio nei confronti del fratello, arruolato nell'esercito statunitense, reo di indossare la divisa del nemico.

Il suo passato

Secondo le indagini condotte dall'Fbi, il 19enne era un atleta e uno studente di livello medio durante le scuole superiori. Tutto sarebbe cambiato gradualmente dopo la morte del padre per droga. Un'accelerazione si sarebbe registrata in particolar modo nell'ultimo anno e mezzo. Dopo essersi convertito all'Islam, infatti, Bickford aveva iniziato a frequentare le moschee, maturando un certo astio per le persecuzioni subite dai musulmani all'estero, come i Rohingya in Birmania o gli Uiguri in Cina. Da qui la decisione di abbandonare gli Stati Uniti e di raggiungere Kabul per combattere tra le file dei Talebani.

Allarmati per questo cambiamento, i familiari avevano allertato la polizia. L'Fbi, secondo Cnn, lo aveva già inserito nella "watch list" dopo averlo interrogato verso metà dicembre, anche perché per legge non era possibile fare di più. In effetti l'obiettivo di raggiungere l'Afghanistan per unirsi ai Talebani non era perseguibile, non risultando questi ultimi nell'elenco delle entità terroristiche.

L'attentato

Bickford, che si è spostato in treno, ha raggiunto Manhattan venerdì sera e qui ha alloggiato in un hotel. Sabato sera il 19 è entrato in azione. Nessuna intenzione di colpire i civili presenti a Times Square per festeggiare il Capodanno: il suo obiettivo chiaro sono sempre stati fin da subito i poliziotti. Fermato per un controllo a uno dei checkpoint installati per garantire l'afflusso sicuro alla zona, il giovane ha sfoderato il proprio machete e colpito alla testa due agenti, uno dei quali al primo giorno di servizio. Notando la scena, un terzo poliziotto ha aperto il fuoco ferendo il 19enne alla schiena e salvando la vita ai colleghi, entrambi già dimessi dall'ospedale.

Fermato, Bickford è stato accusato di aggressione e tentato omicidio ma secondo il New York

Times rischia di essere incriminato anche per terrorismo: se così fosse si tratterebbe del primo attentato di questo genere compiuto nel corso delle tradizionali celebrazioni di fine anno a Times Square.

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