Cronaca internazionale

Danimarca, la Sinistra contro il partito di sole donne: "Polarizza lotta per uguaglianza"

La formazione ambientalista di minoranza celebra il gruppo parlamentare composto da sole donne. Critiche dal ministro l’Uguaglianza Marie Bjerre: "Polarizza la lotta per l'uguaglianza"

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"Alternative", la formazione politica ecologista fondato nel 2013 dall'ex ministro Uffe Elbaek e Josephine Fock, è entrato recentemente nella storia della Danimarca per essere diventato il primo partito a essere rappresentato esclusivamente da deputate donne. Torsten Gejl, infatti, era rimasto l’unico deputato uomo della formazione "green", ma all'inizio di agosto ha dovuto congedarsi dalla carica di parlamentare e capogruppo per via del troppo stress. Motivo ufficiale del congedo, dunque: malattia. Al suo posto gli subentrerà, provvisoriamente, Nikoline Erbs Hillers-Bendtsen, una donna. Nonostante ciò, sui social "Alternative" ha avuto il cattivo gusto di "celebrare" il congedo di Gejl, sostituito da una parlamentare donna, parlando di una "giornata storica" per la politica danese. Retorica presto smontata dal governo di sinistra.

"Polarizza la lotta per uguaglianza"

"Oggi è un giorno storico" ha scritto sui social "Alternative" nella giornata di giovedì. "Per la prima volta in assoluto in Danimarca c’è un gruppo parlamentare esclusivamente femminile. Le donne ottennero il diritto di voto in Danimarca nel 1915 e vennero elette per la prima volta nel 1918. Da allora sono passati 105 anni. D'altra parte, in passato ci sono stati molti gruppi composti interamente da uomini, l'ultimo del 2019”.

Tale celebrazione del gruppo parlamentare tutto al femminile da parte del partito di minoranza non è affatto piaciuta al ministro per l’Uguaglianza Marie Bjerre, del partito liberale Venstre, al governo insieme a Socialdemocratici e moderati, a sostegno della premier Mette Frederiksen. Non certo un governo "conservatore" o di destra, dunque, ma schierato a sinistra,. Come riporta The Local, Bjerre ha sottolineato che il post è stato "insensibile" e ha dato l'impressione che gli uomini non siano benvenuti in Alternative. "Non dovrebbe mai essere l'obiettivo quello di avere un gruppo composto solo da donne. Questo manda il segnale che gli uomini non sono i benvenuti e questo polarizza la lotta per l'uguaglianza", ha detto Bjerre.

E il partito "verde" incassa e corregge il tiro

Dopo le critiche del ministro, la deputata e portavoce di Alternative, Franciska Rosenkilde, ha parzialmente corretto il tiro spiegando di considerare il gruppo parlamentare interamente al femminile un "fatto positivo" in un parlamento a maggioranza maschile ma sottolineando che una squadra "ottimale" di parlamentari includerebbe anche degli uomini. "Sì, assolutamente, i parlamentari uomini dovrebbero essere inclusi. Stiamo lottando per l'uguaglianza di tutti i generi", ha detto all'agenzia danese Ritzau. In una nota, Rosenkilde ha poi affermato che "Alternative non ha mai voluto un gruppo parlamentare al 100% femminile".

Il governo danese di centro-sinistra aveva già dato lezioni di "pragmatismo": ne è un esempio lampante la gestione dell'immigrazione, tutt'altro che ideologica. Nel 2021, infatti, l'esecutivo socialdemocratico della premier Mette Frederiksen aveva presentato una proposta di legge per obbligare una buona parte degli immigrati che ricevono sussidi statali a lavorare 37 ore a settimana per aver diritto al contributo.

E ora dà un'altra lezione al progressismo chic, smontando la retorica "femminista" del partito verde di opposizione.

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