
Un caso sconcertante ha scosso l’opinione pubblica polacca: Mirella, una donna scomparsa nel 1998 all’età di 15 anni, è stata ritrovata viva dopo ben 27 anni. A tenerla nascosta al mondo sarebbero stati proprio i suoi genitori, che l’avrebbero segregata in una stanza della loro abitazione per quasi tre decenni.
La notizia è stata diffusa dai media locali, tra cui Fakt, TVP3 e Super Express, che hanno raccontato come la donna sia stata scoperta solo grazie alla segnalazione di alcuni vicini. "Era notte fonda quando abbiamo sentito dei rumori insoliti – ha dichiarato Luiza, una residente – e abbiamo deciso di chiamare la polizia".
La terribile scoperta
Quando le forze dell’ordine sono intervenute nell’abitazione, situata a Świętochłowice, nel sud del Paese, a circa 290 km da Varsavia, si sono trovati davanti a una scena agghiacciante: Mirella, oggi 42enne, appariva visibilmente debilitata. "Sembrava una vecchia signora", hanno riferito gli agenti. Le immagini diffuse dai media la mostrano curva su se stessa, con un braccio esile e penzolante, accompagnata da due poliziotti.
Secondo le prime ricostruzioni, la donna avrebbe vissuto in condizioni igieniche disumane, senza accesso a un bagno, né a indumenti intimi o assorbenti. Le sue gambe, rimaste immobili per troppo tempo, sono diventate talmente sensibili da soffrire anche al minimo tocco. In suo aiuto è stata lanciata una raccolta fondi per finanziare le cure mediche necessarie.
Una vita rubata nel silenzio
Nel corso degli anni, i genitori avevano fornito versioni vaghe e contraddittorie riguardo alla scomparsa della figlia. A chi faceva domande, raccontavano che Mirella si era ricongiunta con i genitori biologici, alimentando così un alone di mistero che ha coperto per decenni la verità.
"La ricordo da bambina, era sana e felice", ha raccontato una vicina. "Giocavamo insieme in giardino, ci arrampicavamo sugli alberi… poi, è sparita". La comunità locale è sconvolta, ma anche determinata ad aiutare Mirella a riscoprire il mondo.
Un nuovo inizio
Dopo essere stata liberata, Mirella ha potuto assaggiare per la prima volta un espresso. "Lo adora", ha raccontato ancora la vicina. "Mostriamole un mondo che non ha mai potuto conoscere. Nessuno potrà ridarle gli anni persi, ma possiamo costruire insieme nuovi, meravigliosi ricordi".
Al momento, non sono
ancora state presentate accuse formali contro i genitori, ma la procura locale, per voce della procuratrice Agnieszka Kwatera, ha confermato l’apertura di un’indagine per sospetto abuso.