Guerra in Israele

"Questi sono i risultati". Moni Ovadia attacca ancora Israele

L'intellettuale ha puntato il dito contro Tel Aviv - "finge che il problema palestinese non esiste" - ma non ha lesinato critiche alla comunità internazionale

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Il bilancio di morti e di feriti aumenta esponenzialmente con il passare delle ore in Israele. Tra il massiccio lancio di missili e le irruzioni militari, l'attacco di Hamas ha provocato oltre 100 morti. Un'operazione di guerra senza precedenti - denominata "Alluvione al-Aqsa" - che secondo Moni Ovadia è frutto della politica cieca di Tel Aviv: "Israele lascia marcire le cose, fingendo che il problema palestinese non esiste, per cancellare la stessa idea che i palestinesi esistano; e la comunità internazionale è complice: questi sono i risultati", l'analisi ell'intellettuale ebreo.

Dopo aver premesso che"la morte anche di una sola persona, sia essa israeliana o palestinese, è sempre una tragedia e va condannata con tutte le forze", l'attore ha messo nel mirino la politica del governo di Israele e in particolare del premier Benjamin Netanyahu dopo l'attacco missilistico di Hamas e la risposta annunciata da Tel Aviv. "Questa è la conseguenza di una politica di totale cecità, di occupazione e colonizzazione", il parere di Ovadia: "La Striscia di Gaza non è un territorio libero, è una gabbia, una scatola di sardine: è vero che dentro non ci sono gli israeliani, ma loro controllano comunque i confini marittimi e aerei, l'accesso delle merci, l'energia, l'acqua. Non a caso l'Onu aveva già dichiarato Gaza zona 'non abitabile'".

La situazione è vessatoria, anzi infernale, ha proseguito Ovadia: "Come ci insegna persino l'Iliade, l'assedio è una forma di guerra... e allora? A Gaza non sono forse assediati da Israele? Poi, hanno deliberatamente lasciato il governo di Hamas perché per gli israeliani la rottura inter-palestinese fra Hamas e l'Olp-Al Fatah è stata fondamentale". L'intellettuale ha poi evidenziato che, in un tragico gioco delle parti, i miliziani di Hamas sono i miglior alleati di Netanyahu e viceversa, poichè l'uno favorisce l'altro:"Oramai è chiaro che i governanti israeliani non vogliono uno Stato palestinese, vogliono che i palestinesi vivano così, non ribellandosi e non fiatando neanche quando gli portano via l'acqua o la luce".

Come anticipato, Ovadia non ha lesinato critiche alla comunità internazionale, a suo avviso "schifosamente complice": "Ora aspettiamo che al centinaio di morti israeliani si risponderà uccidendo un migliaio di palestinesi, rinforzando sia Netanyahu che Hamas...".

E da questa situazione non se ne esce, ha puntualizzato:"La soluzione 'due popoli, due stati' non è più praticabile per colpa di Israele, l'unica soluzione giusta sarebbe 'due popoli, uno Stato' ma è altrettanto impraticabile".

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