"No al messaggio durante gli Oscar": altro schiaffo dell'Academy a Zelensky

Per il secondo anno consecutivo, al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è stato negato di tenere un discorso durante la Notte degli Oscar

"No al messaggio durante gli Oscar": altro schiaffo dell'Academy a Zelensky

Nell'ultimo anno Volodymyr Zelensky è intervenuto praticamente ovunque per sensibilizzare il pubblico mondiale di fronte al dramma vissuto dall'Ucraina inghiottita dalla guerra. Il presidente ucraino ha parlato, accolto virtualmente a braccia aperte, nei parlamenti di vari Paesi, durante svariati spettacoli di premiazione, nell'ambito di festival cinematografici e persino nella Borsa di New York. Quest'anno, e per il secondo anno consecutivo, a Zelensky è stata tuttavia negata la possibilità di tenere un discorso alla Notte degli Oscar.

Nessuno spazio per Zelensky

Secondo quanto riportato dalla rivista Variety, Zelensky è stato snobbato da una delle trasmissioni televisive più rinomate. Il capo di Kiev sperava infatti di bissare la sua apparizione (a distanza) al Festival di Berlino del mese scorso mandando in scena uno spot virtuale durante la Notte degli Oscar in programma domenica sulla ABC.

Alcune fonti sostengono che il super agente della WME, Mike Simpson, avrebbe lanciato un appello all'Academy, organizzatrice dell'appuntamento più atteso dell'anno, per includere il politico in scaletta. La risposta sarebbe stata negativa e la stessa Academy non avrebbe rilasciato dichiarazioni.

I messaggi di Zelensky

Dopo l'offensiva russa in Ucraina, avvenuta nel febbraio 2022, Zelensky è apparso via satellite sia ai festival cinematografici di Cannes e di Venezia, che ai Grammy Awards. Ha inoltre suonato virtualmente la campanella di apertura della Borsa di New York.

Ai Golden Globes di gennaio, Sean Penn ha presentato Zelensky, che ha ribadito il suo messaggio - secondo cui l'Ucraina vincerà la guerra contro la Russia - e applaudito "le persone libere del mondo libero, coloro che si sono uniti intorno al sostegno di il popolo ucraino libero".

Dal canto suo l'agente Simpson sarebbe stato coinvolto nell'invito del presidente ucraino agli Oscar perché rappresenta, tra gli altri clienti, anche Aaron Kaufman, il quale ha co-diretto con Penn il documentario su Zelensky "Superpower", che ha debuttato al Festival di Berlino a febbraio. Durante vari eventi stampa per il film, Penn aveva chiesto al governo degli Stati Uniti di intensificare il suo sostegno militare all'Ucraina, inclusa "la consegna e la fornitura di missili di precisione a lungo raggio".

Una situazione scomoda

A quanto pare, e per i più svariati motivi, non tutti sarebbero d'accordo nel concedere a Zelensky spazi nei quali intervenire. L'anno scorso, ad esempio, il produttore degli Oscar Will Packer ha annullato un'apparizione del presidente ucraino.

Fonti affermano che Packer aveva espresso preoccupazione per il fatto che Hollywood stesse inondando di attenzione l'Ucraina solo perché le persone colpite dal conflitto erano bianche. Al contrario, affermava lo stesso Packer, Hollywood ha ignorato le guerre in tutto il mondo che hanno un impatto sulle persone di colore.

L'Academy non

è l'unico gruppo ad aver rifutato Zelensky. A settembre, la squadra del leader ucraino aveva contattato il Toronto Film Festival chiedendo che un'apparizione del presidente via satellite. Permesso negato.

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