È cambiato il vento in Iran e ora sempre più donne decidono di protestare non indossando l'hijab, simbolo della repressione del regime e la legge degli Ayatollah. La morte di Mahsa Amini 10 mesi fa, picchiata fino all'ultimo respiro per aver contravvenuto alla legge sul velo, ha cambiato tutto: le donne hanno preso coraggio, hanno deciso di ribellarsi e con loro molti uomini che le hanno sostenute in questa battaglia. L'ultima in ordine cronologico che è salita agli onori delle cronache per aver sfidato la polizia iraniana è Parmida Shahbazi, insegnante di tedesco, che ha deciso di non indossare il velo e di far valere la sua personalità.
"Non cercare di spaventarmi. Ricorda che sono una donna e lotterò per sempre per i miei diritti", dice Shahbazi al poliziotto che le intima di mettere l'hijab, il tutto mentre con il telefono riprendeva lo scambio con l'agente, che la definisce "criminale". Ma la giovane non si lascia intimidire e replica con fermezza: "Non abbiamo più paura di voi". Com'era prevedibile, a seguito della diffusione del video la donna è stata arrestata. È stata rilasciata ma è stata costretta a scusarsi pubblicamente in televisione. Ma questo non ha minimamente intaccato la forza del suo video di denuncia e della sua lotta. Quel breve filmato è diventato un simbolo della battaglia delle donne per la libertà e ora rimbalza di profilo in profilo, acquisendo potere e vigore. Il regime può aver arrestato la donna, può averla obbligata a ritrattare ma non può fermare la corsa di quelle immagini, che hanno già fatto il giro del mondo dando forza e coraggio a tante altre donne.
Le proteste plateali di fine 2022, che hanno portato a centinaia di morti e decine di migliaia di arresti in tutto l'Iran si sono sopite ma ciò non significa che non abbiano funzionato. Le donne escono senza velo con sempre maggiore frequenza soprattutto nelle grandi città, in particolare Teheran. Il governo ha provato a dissuadere le donne, installando telecamere per le vie che possano identificare le donne senza velo, per esempio, ma questo e altri tentativi sono oggetto di sbeffeggio da parte del popolo, che sui social irride le autorità e i loro tentativi.
Di contro è tornata la polizia morale e sono tornate le pattuglie di controllo in città ma questo sembra non fermare l'onda della disobbedienza femminile, che in nome di Mahsa ha preso coraggio e ora non vuol fare passi indietro per conquistare la propria libertà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.