Parigi 2024, il mistero della valigetta rubata. "C'erano i piani per la sicurezza dei Giochi"

Quando un ingegnere del Comune di Parigi, lunedì sera, si è presentato al commissariato per sporgere denuncia, la macchina organizzativa dei Giochi Olimpici è andata nel panico

Parigi 2024, il mistero della valigetta rubata. "C'erano i piani per la sicurezza dei Giochi"
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Quando un ingegnere del Comune di Parigi, lunedì sera, si è presentato al commissariato per sporgere denuncia, la macchina organizzativa dei Giochi Olimpici è andata nel panico. Notizia tenuta a lungo segreta e no comment dal governo: perché la versione data per buona era che qualcuno avesse rubato un pc e due chiavette Usb con dentro i Piani sicurezza legati all'evento più atteso dell'anno, su cui già pesano incognite legate a potenziali attentati.

Col passare delle ore sono emerse diverse ricostruzioni sempre più allarmanti. Un giallo, l'ennesimo sui Giochi di Parigi previsti a luglio e agosto, che ha innescato nuovi interrogativi sulle capacità di gestire un evento sotto il peso di minacce legate alle tensioni in Medio Oriente; e dubbi sull'affidabilità dell'entourage messo al lavoro dalla sindaca socialista Anne Hidalgo.

Di certo, c'è che una borsa con dentro un computer e due Usb è scomparsa da un treno della Gare du Nord, dove l'ingegnere era seduto. Ma ieri, in una giornata assorbita dalla paura che informazioni sensibili potessero essere cadute in mani «nemiche», o peggio che qualche ladro senza scrupoli avrebbe potuto venderle dando luogo a una trama al cardiopalma degna di una pellicola di 007 o di Mission Impossible, la versione ufficiale è via via cambiata, anche se a verbale della polizia resta quella denuncia, forse solo «pompata» dall'ingegnere per accelerare le procedure e puntare a riavere il pc «di lavoro» nel più breve tempo possibile.

Nelle chiavette, secondo il Comune, ci sarebbero solo appunti relativi al traffico di Parigi relativo ai Giochi, non ordini e dettagli sul dispositivo di sicurezza, né dati sensibili. Ma il giallo è tutt'altro che chiuso. Convocata l'unità di crisi della città, ieri, due inchieste aperte: una affidata alla polizia giudiziaria. L'altra gestita dalla Rete Trasporti Sicurezza. «L'agente non era in possesso di alcuna informazione relativa all'organizzazione e allo schieramento delle forze dell'ordine durante i Giochi Olimpici», sottolinea il municipio. Il materiale? Solo «appunti per uso interno, relativi al suo lavoro sulla missione informatica del dipartimento strade e viaggi». Il Comune vuole però vederci chiaro. Non smentisce che qualcosa sia stato sottratto. Si parla infatti di violazioni comprovate delle procedure di sicurezza interna.

E in un clima già tesissimo, in cui da settimane c'è chi invoca un piano B per la cerimonia di inaugurazione dei Giochi (mai del tutto escluso da Macron), il giallo resta. I timori anche. Tra l'ipotesi di un ingegnere «ciarlatano» e «sanzioni» da comminare al termine dell'indagine interna.

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