La pressione dei falchi anti Pechino su Trump: cosa succede davvero tra Usa e Cina

Trump cerca un'intesa storica con la Cina, tra pressioni interne e concessioni su Taiwan e investimenti. I falchi anti cinesi a Washington sono però preoccupati.

La pressione dei falchi anti Pechino su Trump: cosa succede davvero tra Usa e Cina
00:00 00:00

Distensione in vista tra Stati Uniti e Cina? Ipotesi da non escludere, almeno a giudicare dalle ultime mosse di Donald Trump, impegnato a finalizzare al meglio un patto commerciale con il più grande rivale economico e strategico degli Usa. In attesa dell'attesissimo faccia a faccia tra il tycoon e Xi Jinping, che a meno di clamorosi colpi di scena dovrebbe tenersi all'Apec di novembre, in Corea del Sud, il dialogo tra le due super potenze prosegue. L'accordo su TikTok potrebbe essere soltanto l'anteprima di qualcosa di molto più corposo. È proprio per questo che i falchi anti cinesi di Washington, ovvero i sostenitori di una linea più dura nei confronti di Pechino, sono preoccupati per quanto sta avvenendo.

I falchi cinesi di Washington in pressione su Trump

Bloomberg ha rivelato che, mentre da un lato Trump è alla ricerca di un deal con Pechino, dall'altro i falchi anti cinesi temono di essere messi da parte all'interno dell'amministrazione. Anche perché, per arrivare alla fumata bianca, pare che il Dragone avrebbe avanzato una serie di richieste che stravolgerebbero decenni di politica estera Usa, compresi allentamenti delle restrizioni sui propri investimenti in cambio di maggiori afflussi di capitali e l'erosione del sostegno americano a Taiwan.

La preoccupazione è più che concreta, visto che Trump ha recentemente dimostrato di essere disposto a ignorare le preoccupazioni dei falchi. Le riprove arrivano dal dossier TikTok e dalla volontà di consentire a Nvidia di vendere alcuni dei suoi chip di intelligenza artificiale al gigante asiatico. E ancora, il leader repubblicano ha epurato il Consiglio per la sicurezza nazionale da molti alti funzionari che sostenevano una linea più dura nei confronti della Cina, e ha ridotto il ruolo dello stesso organismo al punto che gli esperti di sicurezza e tecnologia temono che non ci sia più nessuno in grado di contrastare coloro che cercano di stringere legami commerciali più stretti con il rivale asiatico.

"Pechino si trova in una situazione favorevole in questo momento", ha affermato Matt Pottinger, vice consigliere per la sicurezza nazionale durante il primo mandato di Trump. "La Casa Bianca sembra non rendersi conto che la sua politica su TikTok e le sue restrizioni sempre più deboli sulle esportazioni di chip sono enormi concessioni unilaterali al Partito Comunista Cinese", ha aggiunto.

Il tycoon alla ricerca dell'accordo del secolo

I funzionari della Casa Bianca insistono sul fatto che Trump debba restare duro con la Cina appellandosi ai dazi elevati che il tycoon ha imposto sui prodotti cinesi. Ritengono inoltre che The Donald può comunque bilanciare interessi commerciali e priorità per la sicurezza nazionale, così come può mantenere una politica dura nei confronti della Cina e un buon rapporto con Xi.

Nel frattempo, come detto, Pechino ha offerto a Trump di incrementare gli investimenti negli Usa a due condizioni.

La prima: gli Stati Uniti devono allentare i controlli sugli investimenti provenienti dalla Cina. La seconda: tutte le fabbriche cinesi costruite negli Stati Uniti devono ottenere una riduzione dei dazi su tutti i fattori produttivi importati. Resta da capire se Trump abboccherà o meno all'amo cinese.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica