Il report sugli "accordi violati" sul nucleare dietro l'attacco di Israele

Ieri l’Aiea ha comunicato che Teheran ha violato le intese sull’arricchimento dell’uranio. Nel mirino dei bombardamenti di Tel Aviv anche il sito di Natanz

Il report sugli "accordi violati" sul nucleare dietro l'attacco di Israele
00:00 00:00

Israele ha fatto partire l’attacco contro l’Iran. Forti esplosioni a Teheran e siti nucleari in fiamme. E proprio il nucleare è al centro delle tensioni tra i due Paesi. A convincere Benjamin Netanyahu a procedere nel suo piano contro Teheran è stato il report pubblicato dall’Aeia – l’agenzia internazionale per l’energia atomica. Ieri, infatti, la Repubblica islamica è stata formalmente accusata di violare gli impegni sul dossier.

Il cda dell’Aiea ha approvato una risoluzione per denunciare le “numerose inadempienze” dell’Iran nel fornire risposte complete sulle sue attività nucleari. Senza dimenticare, evidenzia il Corriere, il documento che segnala “la generale mancanza di cooperazione” da parte di Teheran, che ha disposizione abbastanza uranio arricchito al 60 per cento di purezza per poter realizzare nove bombe atomiche.

“L’Aiea dichiara di non poter garantire che il programma nucleare iraniano sia esclusivamente pacifico” quanto si legge nella relazione che ha spinto Israele a intraprendere la strada bellica per fermare gli ayatollah. La reazione di Teheran è stata tranchant: la risoluzione è stata definita “politica”. Ma non solo. Il governo iraniano ha affermato di voler aprire un nuovo impianto di arricchimento e l’aggiornamento delle centrifughe nel sito sotterraneo di Fordow con macchinari di ultima generazione.

Gli obiettivi colpiti dalle forze israeliane comprendono le aree di Natanz, Khondab, Khorramabad, Teheran e Isfahan, strategiche per il programma nucleare iraniano. In base alle prime informazioni dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, i siti di Fordow e Isfahan non sono stati colpiti, mentre il sito di Natanz ha subito gravi danni. Notizia confermata anche dalla Repubblica islamica. Rafael Grossi, a capo dell'Aiea, è intervenuto per ricordare che gli impianti nucleari "non devono mai essere attaccati".

L'esperto ha dunque "tutte le parti a esercitare la massima moderazione per evitare un'ulteriore escalation": "Questo sviluppo è profondamente preoccupante... Ribadisco che qualsiasi azione militare che metta a repentaglio la sicurezza degli impianti nucleari comporta il rischio di gravi conseguenze per la popolazione iraniana, la regione e oltre".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica