"Sarà il primo bersaglio". La profezia sul piano anti Cina di Trump

Uno dei primi bersagli che potrebbe finire nel mirino dell'amministrazione Trump coincide con la cantieristica navale del Dragone. Ecco perché e in che modo

"Sarà il primo bersaglio". La profezia sul piano anti Cina di Trump
00:00 00:00

Uno dei dossier più scottanti sul tavolo di Donald Trump, per la seconda alla guida degli Stati Uniti, coincide con la Cina. Come si approccerà al rivale sistemico numero uno degli Usa? Da un lato c'è l'ombra di una nuova guerra commerciale tra Washington e Pechino, portata avanti a colpi di dazi e tariffe; dall'altra la speranza del dialogo, tra lo sconto del tycoon sul ban a TikTok, l'ipotetico ruolo di Elon Musk e la volontà dichiarata del leader cinese Xi Jinping di voler collaborare con l'America. In ogni caso, nel bel mezzo di un rapporto così eterogeneo, ci sono numerosi aspetti che Trump intende modificare per ridurre lo svantaggio statunitense negli affari globali. Uno dei primi bersagli che potrebbe finire nel mirino dell'amministrazione repubblicana coincide con la cantieristica navale del Dragone, ovvero il motore che consente a Pechino di sfornare navi commerciali a ritmi impressionanti e, quindi, di conquistare cospicue fette globali di mercato.

Trump e la cantieristica navale del Dragone

Innanzitutto ricordiamo che il Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti (USTR) ha chiesto misure reattive dopo che un'indagine sulle pratiche adottate dalla Cina nei settori della cantieristica navale, marittimo e della logistica che avrebbero minato la concorrenza. E non è forse un caso che l'USTR abbia pubblicato i suoi risultati lo scorso 16 gennaio, e cioè lo stesso giorno in cui il ministero cinese dell'Industria e dell'Informazione Tecnologica (MIIT) ha annunciato che, nel 2024, la Cina è stata la nazione leader nella costruzione navale al mondo per il 15esimo anno consecutivo.

La rappresentante commerciale degli Stati Uniti Katherine Tai ha avviato l'inchiesta nell'aprile 2024 su richiesta degli United Steelworkers e di altri quattro sindacati statunitensi ai sensi della Sezione 301 del Trade Act del 1974, che consente agli Usa di penalizzare i Paesi stranieri che commettono atti "ingiustificabili" o "irragionevoli" o che gravano sul commercio statunitense. Tai ha affermato che il settore della cantieristica navale commerciale statunitense è sceso a meno di cinque navi all'anno, dalle 70 del 1975, mentre la Cina, nello stesso lasso di tempo, ne costruisce 1.700."Il dominio mirato di Pechino su questi settori mina la concorrenza leale e orientata al mercato, aumenta i rischi per la sicurezza economica e rappresenta il più grande ostacolo alla rivitalizzazione delle industrie statunitensi, nonché delle comunità che dipendono da esse", ha chiarito Tai.

La mossa degli Usa

Secondo quanto riportato da Asia Times, le navi commerciali diventeranno il prossimo focolaio della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, mentre per altri analisti questo sarà uno dei primi – se non il primo – terreno di scontro tra Washington e Pechino. Negli ultimi giorni dell'amministrazione Biden, il governo Usa ha inserito il gigante armatoriale cinese China Cosco Shipping e il colosso dei cantieri navali China State Shipbuilding Corp nella lista nera delle aziende militari cinesi. Trump potrebbe ora cambiare la situazione aggiungendo misure tariffarie o sanzionatorie.

Brent Sadler, ricercatore presso il think tank Heritage Foundation, allineato all'agenda di Trump, ha dichiarato a TradeWinds di sperare che la nuova amministrazione imponga un costo all'intersezione tra attività militari e commerciali da parte di Pechino. "Dobbiamo iniziare ad applicare i costi alla leadership cinese e alle loro imprese commerciali, ma anche a coloro che negli Stati Uniti e nei nostri alleati continuano a fare affari con i cinesi, sapendo che ciò comporta un grande rischio per il nostro benessere, sia in termini economici che di sicurezza nazionale", ha affermato l'analista.

Nel frattempo la Marina cinese (PLAN) sta continuando a fare passi da gigante: non solo in termini quantitativi, e cioè per quanto riguarda il numero di nuove navi sfornate dall'industria militare, ma anche sul fronte qualitativo.

Nell'ultimo rapporto al Congresso Usa sullo stato dell'esercito di Pechino, il Pentagono ha scritto che la Marina di Pechino ha ampliato la sua portata globale e si è spostata più regolarmente - e in massa - oltre le proprie acque regionali. Un chiaro avvertimento per Trump.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Avatar di impiegati impiegati
23 Gen - 12:35
@Salvatore2022 direi che se vogliamo essere obiettivi sia Russia che usa hanno ognuno i suoi pro e i suoi contro e non è scontato quale dei due sia meglio.

Cina è troppo distante dal nostro modo di vedere per poter tentare un paragone.

A me comuque non piacciono tutti e tre. Preferirei che ci si concebtrasse su come migliorare l'Italia e su come rendersi indipendenti rispetto a tutti e tre.
Mostra tutti i commenti (20)
Avatar di alox alox
21 Gen - 12:05
L'abbiamo visto con tik tok.
Avatar di fritz1996 fritz1996
21 Gen - 12:37
Insomma, i cosiddetti conservatori sono liberisti finché conviene: quando non ce la fanno più, tornano al vecchio, caro protezionismo, alla faccia dei liberali storici profeti del libero scambio ad ogni costo.
Mostra risposte (4)
Avatar di Smax Smax
21 Gen - 12:48
@fritz1996 esatto. Questi liberisti d’accatto sono liberisti finché conquistano i mercati e le aziende d’altri. Quando avviene il contrario mettono dazi e sanzioni.
Avatar di mark_mark mark_mark
21 Gen - 12:57
@fritz1996 liberale non vuol dire essere fesso
Avatar di basema51 basema51
21 Gen - 14:56
@fritz1996

Il libero scambio va bene se e' utile e di pari guadagno alla controparte, altrimenti non e' piu' un libero scambio ma una sottomissione. Fare gli interessi del propio paese, significa mantenere il propio leiberalismo, se faccio gli interessi altrui non lo faccio al mio paese ma al loro.

Forse la cina non lo fa', il propio interesse?
Avatar di Salvatore2022 Salvatore2022
21 Gen - 14:58
@fritz1996 @Smax secondo me non avete capito nulla della politica usa e continuate a criticare perché non fanno quello che vi aspettate voi
Avatar di embedo embedo
21 Gen - 12:52
Non fossero i cinesi a detenere i T-bond, così come Btp e Bund, forse potremmo crederci….o (beata ignoranza) potremmo crederci se non lo sapessimo….auguri
Avatar di impiegati impiegati
21 Gen - 13:22
Visto il programma messo sul tavolo da trump di guerra economica, di invasioni territoriali, di violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, ecc., mi sembra che Putin e Xi al confronto siano quasi delle brave e sensate persone...
Mostra risposte (7)
Avatar di basema51 basema51
21 Gen - 14:57
@impiegati

Certo.........santi subito oppure il Nobel per la pace.
Avatar di Salvatore2022 Salvatore2022
21 Gen - 14:59
@impiegati non esageriamo, trump non può fare quello che vuole mentre i due dittatori si e questo cambia davvero molto
Avatar di impiegati impiegati
21 Gen - 15:50
@Salvatore2022 in realtà anche Putin e Xi possono fare solo quello che sta, bene anche i loro sostenitori. Così come trump. I famosi contrappesi costituzionali al potere del presidente usa ormai sono bypassati dallo stesso sistema di potere che sostiene il presidente, che sia democratico o repubblicano.

Se mai lo sono stata, oggi gli usa non sono più da tempo una vera democrazia.
Avatar di Salvatore2022 Salvatore2022
22 Gen - 16:16
@impiegati già il fatto che putin e xi sono al potere da 20 anni circa mentre negli usa un presidente al massimo può rimanere per 8 ti fa capire che le cose sono ben diverse, inoltre non mi risulta che putin o xi incontrino alcuna resistenza quando vogliono fare qualcosa mentre negli usa ci sono cose sulle quali il presidente non puo decidere da solo. Per ultimo i presidenti usa passano per le elezioni contrariamente a russia e cina
Avatar di impiegati impiegati
22 Gen - 17:24
@Salvatore2022 le elezioni usa ormai sono ancora più ridicole di quelle russe e cinesi. Il limite dei mandati, poi, di per sé non è certo garanzia di maggior democrazia. Anche Putin e Xi non possono decidere tutto da soli ed in un modo o nell'altro incontrano le stesse resistenze interne del presidente usa. Dove avrebbe sentito dire il contrario?

Non mi faccia il costituzionalista su usa, Russia e cina.
Avatar di Salvatore2022 Salvatore2022
23 Gen - 10:35
@impiegati si vabbe... io non ti faccio il costituzionalista ma se gli usa ti sembrano come cina e russia ti serve un po di realismo
Avatar di impiegati impiegati
23 Gen - 12:35
@Salvatore2022 direi che se vogliamo essere obiettivi sia Russia che usa hanno ognuno i suoi pro e i suoi contro e non è scontato quale dei due sia meglio.

Cina è troppo distante dal nostro modo di vedere per poter tentare un paragone.

A me comuque non piacciono tutti e tre. Preferirei che ci si concebtrasse su come migliorare l'Italia e su come rendersi indipendenti rispetto a tutti e tre.
Avatar di lynx24 lynx24
21 Gen - 13:39
Credo che le precedenti presidenze soprattutto democratiche abbiano contribuito ad alimentare negli statunitensi una sorta di sindrome da accerchiamento soprattutto da parte dei cinesi. Staremo a vedere quali saranno le mosse decisive per allentare la morsa, fatta di dazi, debito pubblico nelle loro mani e non ultimo il dossier Panama
Avatar di cgf cgf
21 Gen - 14:10
In Cina c'è un solo cantiere navale che già oggi in un anno sforna tante navi, commerciali e militari, quante ne sfornano tutti i cantieri USA. Si aggiungano gli altri...
Avatar di Salvatore2022 Salvatore2022
21 Gen - 15:02
Sarebbe ora di colpire la cina per fermare la sua concorrenza sleale non solo su questo tema ma più in generale, e mi piace soprattutto l idea di presentare il conto sia ai cinesi ma anche a coloro che in occidente fanno affari con loro per arricchirsi anche se questo danneggia il proprio paese. Colpendo questi signori la cina perderebbe parecchio
Avatar di g-perri g-perri
21 Gen - 17:25
Dopo aver sentito i discorsi di Trump per il nuovo insediamento alla Casa Bianca, c'è il rammarico per il fatto che il cinquantunesimo Stato degli USA non possa essere l'Italia.
Avatar di cgf cgf
21 Gen - 19:26
@g-perri una volta si parlava della [sola] Sicilia, oggi al max soggetti al Governo Federale come le isole Porto Rico, Samoa Americane, Marianne Settentrionali, Vergini Americane e Guam.
Accedi