Farmaci e terapie

"Sciroppi contaminati": scatta l’allarme dell’Oms, ecco quali sono

Due sciroppi per la tosse già in commercio sono stati dichiarati non conformi alle analisi di laboratorio: ecco l'allerta dell'Oms e tutte le raccomandazioni del caso

"Sciroppi contaminati": scatta l’allarme dell’Oms, ecco quali sono
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L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato un'allerta in Europa sui potenziali rischi di due marche di sciroppi contaminati identificati e definiti "scadenti" identificati in Uzbekistan ma che circolano anche nel territorio Ue: si tratta dell'Ambronol e il Dok-1 Max, entrambi prodotti dell'azienda Marion Biotech, indiana. Ad oggi, il produttore dichiarato non ha fornito nessuna garanzia sulla sicurezza e sulla qualità di questi prodotti.

Quali sono i rischi

Da innocui sciroppi per la tosse e i sintomi influenzali potrebbero rivelarsi molto pericolosi a causa di "quantità inaccettabili" di glicole dietilenico e/o glicole etilenico come contaminanti: è questo il risultato delle analisi di laboratorio a cui sono stati sottoposti entrambi i prodotti dopo il controllo qualità da parte del ministero della Salute della Repubblica dell'Uzbekistan. "Il glicole dietilenico e il glicole etilenico sono tossici per l'uomo se consumati e possono rivelarsi fatali", ha dichiarato l'Oms. I prodotti scadenti a cui si fa riferimento sono molto pericolosi soprattutto per i bambini perché in grado di provocare lesioni gravi fino alla morte. Gli effetti tossici possono includere dolori addominali, vomito, diarrea, mal di testa, stato mentale alterato fino al danno renale acuto spiegano gli esperti dell'Organizzazione.

"Si prega di non utilizzarli"

La circolazione nel nostro Paese dovrebbe essere scongiurata ma non si sa mai, di sicuro è "importante rilevare e rimuovere dalla circolazione questi prodotti scadenti per evitare danni ai pazienti", aggiunge l'Oms che sottolinea come sia necessario "non utilizzarli". Da qui nasce la richiesta ai Paesi di una maggiore sorveglianza nelle catene di approvvigionamento di tutte quelle aree che potrebbero aver importato questi prodotti: qualora le autorità sanitarie nazionali si accorgessero di possedere questi sciroppi dovranno informare immediatamente l'Oms e ritirarli dal mercato. Questo pericolo precedente richiede ancora una volta la massima attenzione per tutti i prodotti medici che "devono essere approvati e ottenuti da fornitori autorizzati/autorizzati. L'autenticità e le condizioni fisiche dei prodotti devono essere attentamente controllate. Chiedere consiglio a un operatore sanitario in caso di dubbio".

Come contattare l'Oms

I cittadini che possiedono informazioni riguardanti la produzione o la fornitura di Ambronol e Dok-1 Max, sono pregati di mettersi in contatto con l'Oms tramite l'apposita mail rapidalert@who.int. L'ultimo avviso è chiaro: contattare il proprio medico o recarsi in una struttura ad hoc qualora si fosse ingerito lo sciroppo in questione.

Nonostante l'allarme, comunque, è davvero remota l'ipotesi che le farmacie italiane possiedano questi prodotti uzbeki: nel dubbio, però, è bene segnarsi i nomi e non abbassare la guardia.

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