"Sono come i centri sociali, vogliono l'incidente". Ecco chi smaschera la Flotilla

Gli attivisti della Flotilla "stanno mettendo in pericolo l’Italia", spiega il senatore meloniano Marco Lisei. Una parlamentare portoghese in navigazione rifiuta la protezione della nostra Marina: "Proposta inaccettabile"

"Sono come i centri sociali, vogliono l'incidente". Ecco chi smaschera la Flotilla
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Dopo un mese di navigazione della Global Sumud Flotilla, ora che tutti i nodi stanno venendo al pettine, l'intento della missione appare sempre più chiaro: l'operazione non ha mai avuto come faro della propria attività lo scopo umanitario. O, comunque, non è mai stato quello prioritario. Era forse il "cavallo di Troia" per sperare di aprire un varco verso Gaza perché, in alternativa, avrebbero accettato la mediazione del Patriarcato di Gerusalemme, e del cardinale Pizzaballa, di consegnare gli aiuti a Cipro. Sarebbero arrivati a Gaza senza passare per Israele, direttamente attraverso un canale ufficiale del Vaticano. Hanno ammesso che è una missione politica e che l'obiettivo è "rompere il blocco navale": 40 barche da diporto che sfidano un'intera marina militare israeliana. Sembra esserci quasi la volontà di arrivare a un incidente diplomatico, soprattutto a fronte degli avvisi delle marine italiana e spagnola che, dopo averli informati dei rischi, hanno proposto di accogliere a bordo chi volesse abbandonare, comunicando anche lo stop delle proprie operazioni a 150 miglia dalla costa.

"La strategia di Flottiglia è la stessa dei centri sociali in strada. C’è il blocco degli agenti di polizia: si avvicinano, si avvicinano e tentano di sfondarlo. Arrivano le cariche di alleggerimento e gridano alla 'polizia fascista'. Lì c’è un blocco navale, peraltro decretato legittimo dall’Onu. Sanno bene che Israele non li farà passare, ma vogliono l’incidente", ha dichiarato il senatore di Fratelli d'Italia, Marco Lisei. Il rapporto Palmer del 2011 redatto su richiesta dell'allora segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon a seguito dell'incidente della Marmara, stabilì legittimo il blocco navale di Israele da un punto di vista strettamente militare e marittimo. Al di là di questo punto cruciale, però, Lisei sottolinea che a differenza dei centri sociali, che agiscono all'interno dei confini, gli attivisti della Flotilla.

"Stanno mettendo in pericolo l’Italia. Lo hanno capito tutte le persone di buon senso e le Istituzioni: il Governo, il presidente Mattarella, il Vaticano. Gli unici a non capirlo sono il Pd, il M5s e il carrozzone della sinistra, sempre più estremista e anti-italiana", ha concluso Lisei. A bordo ci sono ancora 4 parlamentari italiani dei partiti di opposizione, che si trovano a bordo di barche che sono dirette verso il blocco navale israeliano. Hanno dichiarato che si fermeranno all'alt militare ma il comando della missione non è nelle mani dei parlamentari, che su quelle imbarcazioni sono ospiti. Non è chiaro come agirà il comandante della loro barca e cosa faranno gli attivisti. La deputata portoghese del Blocco di sinistra Mariana Mortágua, ha dichiarato di aver respinto la proposta del ministro degli Esteri del suo Paese di ricorrere alla Marina militare italiana per abbandonare la missione.

Con una mail, il ministro portoghese li ha informati di questo accordo per "una presunta protezione dei cittadini portoghesi, ma che questa protezione dipende dall'abbandono della missione". Ma, conclude con spavalderia l'onorevole portoghese, dato che "nessuno ha chiesto nulla del genere e la proposta è inaccettabile".

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