
Qualche settimana fa, a Pechino, in occasione della maxi parata militare organizzata dalla Cina, le telecamere riprendevano una curiosa conversazione andata in scena tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Il presidente cinese faceva notare al suo ospite che "una volta la gente raramente viveva oltre i 70 anni" e che "ora a quell'età si è ancora bambini". "Gli organi umani possono essere trapiantati in permanenza e le persone possono ringiovanire, persino diventare immortali", replicava il capo del Cremlino. Potrebbe non esser stata una semplice battuta, ma un discorso intavolato tra i due leader per parlare di un dossier che starebbe a cuore tanto al governo cinese quanto a quello russo. E che riguarderebbe le ricerche biotecnologiche sull'immortalità, o più precisamente, su come allungare la vita umana attraverso nuove tecniche scientifiche e innovazioni tecnologiche.
Gli investimenti della Russia per la ricerca sull'invecchiamento e la longevità
Dopo aver parlato con Xi, in conferenza stampa Putin è tornato sull'argomento dell'invecchiamento dichiarando che la medicina e la tecnologia moderne permetteranno alle persone di "sentirsi sempre più giovani e persino di raggiungere l'immortalità", che la medicina moderna ha dato "all'umanità la speranza che l'aspettativa di vita aumenterà significativamente", e che tutto questo avrà "conseguenze sociali, politiche ed economiche che devono essere prese in considerazione". Dietro queste frasi potrebbe esserci ben altro. Come ha scritto Novaya Gazeta, nel 2024 Putin ha annunciato un nuovo progetto nazionale di ricerca su nuove tecnologie per la tutela della salute, con l'obiettivo di "salvare 175.000 vite" entro il 2030.
La lotta all'invecchiamento costituirebbe una parte significativa del progetto, un progetto che si concentrerebbe sullo sviluppo tecnologico, sulla prevenzione delle malattie, sulla neurotecnologia, sulla valutazione dell'età biologica e sulla biostampa di organi. Il sito Meduza ha spiegato che il suddetto progetto è stato avviato da Mikhail Kovalchuk, amico di lunga data di Putin e già direttore dell'Istituto Kurchatov, il principale istituto di ricerca nucleare russo. Negli ultimi anni, ha proseguitoThe Moscow Times, la fondazione scientifica statale russa ha intensificato il suo sostegno alla ricerca medica sull'invecchiamento e sul prolungamento della vita.
A cosa punta Mosca
La Fondazione russa per la scienza (RSF), istituita nel 2013 per sostenere la ricerca di base e applicata, ha sostenuto 43 progetti sull'invecchiamento tra il 2021 e il 2025, rispetto ai soli sette del periodo 2016-2020. Uno dei progetti che riceveranno i finanziamenti è tra l'altro guidato dalla presunta figlia del presidente russo, Maria Vorontsova. Attualmente, le sovvenzioni principali della fondazione variano da 4 a 7 milioni di rubli (ovvero da 47.000 a 83.000 dollari) all'anno, con possibili proroghe non meglio specificate. A titolo di confronto, l'importo tipico delle sovvenzioni nel 2017 variava da 3 a 6 milioni di rubli (da 36.000 a 71.000 dollari).
L'incremento finanziario è dunque evidente, così come è evidente il crescente interessamento sul tema di Putin. E non è un caso, forse, che il finanziamento minimo per i progetti legati all'invecchiamento sia aumentato da 21 milioni di rubli (250.
000 dollari) nel periodo 2016-2020 ad almeno 172 milioni di rubli (2 milioni di dollari) nel periodo 2021-2025. La maggior parte dei progetti è stata assegnata nel 2021-2023, tra cui studi sul ruolo dell'immunità innata nell'invecchiamento e ricerche che collegano i cambiamenti nel cervello e negli occhi al morbo di Alzheimer.