Cronaca internazionale

Aggressioni e violenze: il passato criminale del killer del Texas

Alvarez, 34 anni, è l'automobilista che ha ucciso 8 migranti domenica dopo averli travolti con il suo Suv nei pressi della fermata dell'autobus, in Texas: è accusato di omicidio colposo

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Si chiama George Alvarez ed è l'uomo accusato di aver travolto e ucciso con il suo Suv otto migrani nei pressi di una fermata dell'autobus a Brownsville, città capoluogo della contea di Cameron, in Texas, al confine meridionale con il Messico. Il 34enne ha precedenti penali ed è stato accusato dalle autorità locali di omicidio colposo per la strage compiuta domenica 7 maggio: non è da escludere, tuttavia, come ha sottolineato il capo della polizia della città texana, che l'uomo abbia travolto i migranti in maniera intenzionale il che, ovviamente, implicherebbe un netto cambiamento nel quadro accusatorio, aggravando notevolmente la sua posizione. La polizia, inoltre, sta attendendo l'esito dell'esame tossicologico per verificare se Alvarez fosse o meno ubraico al momento di quello che, al momento, viene derubricato a "incidente". Le vittime stavano aspettando l'autobus nei pressi della fermata vicino all'Ozanam Center, una struttura che fornisce aiuto e assistenza ai migranti. Da qui il sospetto che vi sia del dolo in questo tragico episodio.

Un curriculum criminale

La dinamica della strage di migranti in Texas, nella città di confine di Brownsville, è al vaglio degli inquirenti. Il capo della polizia di Brownsville Felix Sauceda ha spiegato ai giornalisti in una conferenza stampa svoltasi lunedì 8 maggio che Alvarez ha saltato un semaforo rosso perdendo il controllo del suo veicolo, che si è ribaltato su un fianco e ha colpito 18 persone, uccidendone 8 e ferendone 10. Sceso dall'auto, Alvarez ha tentato di fuggire ma è stato bloccato dalle persone presenti sul posto fino all'arrivo delle forze dell'ordine: ora è detenuto nella prigione di Brownsille e la cauzione è fissata a 3,6 milioni di dollari. Che non sia stato un tragico incidente lo suggerisce anche il suo ampio curriculum criminale: in passato è stato accusato di aggressione aggravata, di aggressione contro una persona anziana, oltre che di altri quattro capi d'accusa per lesioni personali a un familiari, e via dicendo. Insomma, non esattamente il ritratto del classico bravo ragazzo ma quello di un pericoloso criminale recidivo.

La polizia sta raccogliendo le varie testimonianze dei presenti per inchiodare Alvarez alle sue responsabilità e accertare la verità su ciò che è realmente successo. Un migrante venezuelano ha raccontato alle forze dell'ordine di aver sentito l'autista imprecare frasi contro i rifugiati: testimonianza che è al vaglio della polizia e la cui vericidità deve però essere ancora confermata. Victor Maldonado, direttore esecutivo del Centro Ozanam, ha dichiarato che le persone uccise e ferite erano richiedenti asilo. "Sono venuti in cerca di rifugio. Stavano nella nostra struttura perché sono arrivati ​​in questo paese con molto poco", ha detto Maldonado. "Non è stato un incidente" ha aggiunto.

Tensione al confine meridionale

Brownsville, come già accennato, è una città texana al confine con il Messico, verso la quale tentano di confluire migliaia di migranti provenienti dal centro America, ogni settimana. Una situazione drammatica, rispetto alla quale l'amministrazione Biden non ha saputo porre rimedio. E così, al fine di contenere l'immigrazione illegale al confine meridionale, la Casa Bianca ha reso nota una proposta di regolamento, il febbraio scorso, volta a impedire a gran parte dei migranti che hanno attraversato altri Paesi diretti al confine tra Stati Uniti e Messico di presentare domanda di asilo negli stessi Usa. Il 2 maggio scorso, l'amministrazione Biden ha inoltre annunciato che invierà truppe al confine con il Messico in vista di un'attesa impennata di arrivi di migranti a seguito dell'annullamento delle restrizioni Covid, che saranno revocate in questi giorni.

E pensare che quello "disumano" era Donald Trump.

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