“Brigitte Macron è un uomo”: cosa rivela la strana bufala della giornalista trumpiana

L'ex attivista democratica, diventata una delle voci più seguite dei media di destra, ha messo a rischio la sua credibilità rilanciando in America un controverso dossier fatto circolare in Francia. Non è la prima volta che la Owens va sopra le righe ma stavolta potrebbe aver fatto il passo più lungo della gamba

“Brigitte Macron è un uomo”: cosa rivela la strana bufala della giornalista trumpiana

Se erano molti gli analisti che, in tempi non sospetti, avvertivano che questa campagna elettorale sarebbe stata la più virulenta nella storia recente degli Stati Uniti, non molti si aspettavano che a fare notizia sarebbe stata la première femme dell’Eliseo. Altrettanto inusuale è l’origine di questa tempesta mediatica, una giovane ex democratica di colore classe 1989 che ha avuto una conversione sulla via di Damasco, diventando una delle star del colosso dei new media Daily Wire affrontando temi legati alla culture war.

Candace Owens piace al popolo dei terminally online, chi vive 24 ore al giorno sui social, per il suo coraggio nell’affrontare argomenti spinosi ed i suoi metodi fin troppo diretti. Stavolta, però, la Owens è andata oltre, giocandosi la carriera riprendendo una storia che aveva già causato infinite polemiche in Francia. Un azzardo non nuovo nella carriera di Candace, che gode di enorme credito in alcune parti del movimento America First.

"Mi ci gioco la carriera"

Anche nel ribollente universo dei new media americani, le storie che vengono dall’estero difficilmente riescono ad interessare un pubblico preoccupato dall’inflazione galoppante, i milioni di criminal aliens che entrano indisturbati dal confine col Messico o gli attacchi alla libertà di parola operati, secondo le cause in discussione alla Corte Suprema, dal governo federale con l’aiuto di Big Tech. La puntata che scatena un mezzo incidente diplomatico è quella del 13 marzo, con la Owens che, prima nel mondo anglosassone, riprende un corposo dossier pubblicato il 15 febbraio dalla pubblicazione online francese Faits & Documents. Quello che la stampa mainstream definisce con disprezzo un “libello”, afferma di aver trovato documenti e foto esclusive che dimostrerebbero come la moglie del presidente Emmanuel Macron, in realtà, sarebbe un uomo, che non avrebbe partorito i suoi tre figli e che le poche foto presenti sarebbero state ritoccate.

Il famoso divulgatore scientifico americano Carl Sagan usava dire che “affermazioni straordinarie hanno bisogno di prove straordinarie”. Diciamo che quanto proposto dalla pubblicazione francese non è esattamente straordinario: parecchie congetture, qualche strana coincidenza ma non molto di più. La stampa legacy francese, preoccupata per i sondaggi che vedono una vittoria di Marine Le Pen nelle presidenziali di giugno sempre più probabile, ha dichiarato senza mezzi termini che si tratta di una bufala, di un falso storico ma non tutti sono convinti. Le affermazioni suonano come una delle tante conspiracy theories: quella che si vede nelle poche foto di famiglia disponibili sarebbe Nathalie Farcy, figlia della sorella della madre di Brigitte, morta in un incidente. Brigitte, in realtà, sarebbe il ragazzino con una camicia a scacchi, Jean-Michel Trogneux. La transizione chirurgica sarebbe avvenuta più tardi, prima che Brigitte conoscesse il suo futuro marito quando aveva soli 14 anni ed era la sua insegnante.

Una carriera singolare

Chi difende la versione ufficiale dei fatti, ricorda come il 13 aprile 1953, l’edizione di Amiens del quotidiano regionale Courrier Picard, avesse pubblicato un annuncio nel quale “Anne-Marie, Jean-Claude, Maryvonne, Monique e Jean-Michel annunciano con gioia la nascita della loro sorellina Brigitte”. La cosa, ovviamente, non è riuscita a placare le polemiche, con i sostenitori della cospirazione che hanno vita facile, considerato il fatto che le dicerie sulla sessualità del presidente Macron circolano da anni ed anni. Fa più sensazione il fatto che una personalità dei new media conservatori si sia gettata anima e corpo su una storia che farebbe scattare un’infinità di campanelli d’allarme in un giornalista. D’altro canto, la carriera di Candace Owens non ha mai seguito le normali regole di questa professione. Solo otto anni fa, la giovane era alla guida di un’agenzia di marketing di estrema sinistra e non aveva alcun problema nello sparare ad alzo zero contro i repubblicani e specialmente contro Donald Trump, attaccato con virulenza non comune.

Candace Owens 2020

Il momento della verità successe poco dopo la vittoria di Trump, quando la Owens annunciò di voler aprire un sito dedicato a pubblicare l’identità di chi perseguitava rivali politici online nascondendosi dietro all’anonimato. Molti, specialmente a sinistra, si scagliarono contro la Owens, dicendo che pubblicare l’identità di certe personalità online sarebbe stato un invito a colpirle nella vita reale. In realtà fu il suo indirizzo ad essere pubblicato e questo le valse il supporto di alcune personalità di destra molto popolari. “Diventai immediatamente di destra” avrebbe detto qualche anno dopo e da quel momento non si è guardata più indietro, raccogliendo quasi 5 milioni di followers su Twitter e una grande visibilità mediatica, trasformata in un lucroso contratto con Daily Wire, una delle realtà più solide dell’ecosistema mediatico di destra.

Polemiche su polemiche

Buttarsi a destra è sicuramente stata un’ottima mossa per la Owens, che pochi mesi dopo aver iniziato a pubblicare video politici sul suo canale Red Pill Black, era stata assunta dall’organizzazione grassroots di destra Turning Point USA, che sta organizzando milioni di giovani conservatori nelle università americane. La sua presenza su YouTube sarebbe cresciuta ulteriormente con il passaggio a Daily Wire, un colosso basato a Nashville con centinaia di migliaia di abbonati che sta iniziando a produrre film e serie televisive dedicate ai bambini. Sebbene non sia mai riuscita a laurearsi in giornalismo, il suo attivismo politico, specialmente attraverso la Blexit Foundation, le ha guadagnato parecchio seguito. Secondo la Owens, la comunità afroamericana è stata tradita dal Partito Democratico e deve, quindi, lasciarlo in massa, tornando alle origini, incoraggiando una paternità consapevole, l’etica del lavoro e rifiutare in blocco la victimhood mentality proposta da molti leader neri.

Candace Owens 2019

Da qui a dire che sia per merito suo che, secondo gli ultimi sondaggi, Trump ha un supporto record nelle comunità nere e latine ce ne corre ma il ruolo di attivisti come la Owens è stato certo importante. I metodi di Candace, invece, sono molto discutibili: da quando disse che la superstar del rap Kanye West aveva disegnato le magliette della sua fondazione per essere immediatamente smentita, a quando è entrata a gamba tesa innumerevoli volte con posizioni fin troppo nette. I nemici della nuova America? L’associazione satanica chiamata Hollywood, l’educazione Lgbtq, la critical race theory che crea solo vittime, la giustizia a senso unico che lascia gli estremisti di sinistra liberi di fare quel che gli pare, i vaccini che si rifiuta di dare ai suoi figli e chi più ne ha più ne metta.

Alcune sue posizioni, come le critiche pesanti al governo israeliano, le hanno creato più di un problema con il suo collega Ben Shapiro, sionista dichiarato ma Candace va avanti come se niente fosse. La domanda delle domande è però un’altra: perché lanciarsi a testa bassa in una polemica che potrebbe causarle infiniti problemi e che, al momento, non appassiona il pubblico di destra. Magari lo scopo è un altro; rimanere sempre sulla cresta dell’onda e promuovere il suo brand.

Come ebbe a dire Oscar Wilde, l’unica cosa peggiore di essere sulla bocca di tutti è di non esserlo affatto. La sensazione è che, stavolta, Candace abbia fatto il passo più lungo della gamba ma potremmo benissimo sbagliarci.

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