Alyona Polyn, al secolo Elena Sulikova, la donna che si era autoproclamata “strega del presidente Putin”, è stata condannata a due anni di carcere in Russia.
I suoi riti magici in favore del Cremlino non sono bastati a salvarla: la giustizia della Federazione l’ha riconosciuta colpevole di estremismo e di offesa ai sentimenti religiosi, due accuse sempre più frequenti contro chi si muove ai margini dell’ortodossia politica e spirituale del Paese. Polyn, 45 anni, sosteneva di lanciare incantesimi per proteggere Vladimir Putin e rafforzare la Russia, ma il suo misticismo patriottico si è trasformato in una condanna.
Secondo quanto riportano i media, la donna era diventata nota negli ambienti esoterici di Mosca per aver fondato un gruppo di praticanti di magia cerimoniale, che chiamava “l’Impero delle Streghe”. Nei suoi video e nelle apparizioni pubbliche affermava di guidare rituali destinati a “rafforzare” il presidente e a proteggere il Paese dalle minacce esterne. Proprio questa ostentata devozione, però, si è trasformata nel pretesto per il suo arresto, avvenuto lo scorso anno a opera dei servizi segreti russi. Durante la perquisizione, gli agenti avevano sequestrato pipistrelli mummificati, pugnali rituali, teschi e un altare domestico.
La condanna segna la caduta definitiva di una figura che, fino a pochi anni fa, era guardata con curiosità e una certa tolleranza dalle autorità. Polyn rappresentava una forma di fedeltà mistica al potere, una combinazione di patriottismo, occultismo e propaganda. La donna ha sempre respinto le accuse, sostenendo di non aver mai incitato all’odio religioso e di aver operato solo per “il bene spirituale del Paese”. Il tribunale, tuttavia, ha ritenuto che alcune sue pubblicazioni online contenessero riferimenti estremisti e insulti diretti al clero ortodosso.
Polyn è diventata famosa dopo aver partecipato come concorrente al reality show "Bitva Ekstrasensov", la versione russa di America's Psychic Challenge. E ha attirato l'attenzione di tutto il mondo nel 2019 per aver lanciato un incantesimo a sostegno di Putin. Secondo quanto riportato dalla Tass, durante l'udienza di giovedì Polyn ha dichiarato al giudice di essere ricercata dai servizi segreti ucraini, ma non ha fornito prove a sostegno di tale affermazione. "La mia missione è sempre stata la stessa: aiutare la Russia", avrebbe affermato.
Il processo, celebrato a Mosca, si è svolto in un clima surreale. Polyn è crollata a terra durante una delle udienze, tra le proteste dei suoi sostenitori che chiedevano clemenza. Secondo la Tass, giovedì Polyn è stata colta da una crisi epilettica e ha sbattuto la testa contro le sbarre di metallo più volte all'interno della cella di detenzione dell'aula.
Prima di crollare, si sarebbe dichiarata colpevole di alcune delle accuse a suo carico. Polyn ha ricevuto cure mediche, ma non è stata ricoverata in ospedale. Il tribunale ha successivamente disposto la custodia cautelare in carcere.