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Il disastro dell'aereo TransAsia 235: prima sfiora il taxi, poi s'inabissa nel fiume

Il volo TransAsia 235 decollò da Taipei nel febbraio 2015 con 58 persone a bordo. Ma dopo il decollo uno dei motori si spense, facendo precipitare il velivolo in un fiume, dopo aver urtato un taxi

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È il 4 febbraio 2015 e dall’aeroporto di Taipei, Taiwan, decolla il volo domestico TransAsia Airways 235, diretto a Kinmen, con 53 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio a bordo. Il velivolo precipita subito dopo essere decollato nel fiume Keelung, a Taipei, uccidendo 43 persone. L’incidente del volo TransAsia 235 è il secondo in pochi mesi accaduto a un velivolo della compagnia taiwanese. Sette mesi prima infatti il volo TransAsia 222 era precipitato nel centro di un paese, uccidendo 48 delle 58 persone a bordo e distruggendo diverse abitazioni.

La dinamica dell’incidente

L’aereo del volo 235, un turboelica Atr 72-600 della compagnia taiwanese TransAsia, decolla il 4 febbraio 2015 alle 10.53 ora locale, dall’aeroporto Songshan di Taipei. La destinazione prevista per i 53 passeggeri è Kinmen, una località nello Stato di Taiwan. L’Atr è praticamente nuovo: ha volato per la prima volta appena un anno prima ed è stato consegnato alla TransAsia subito dopo il battesimo dell'aria, il 15 aprile 2014. Ma dopo soli trentasette secondi dal decollo del volo 235, il comandante Liao Chien-tsung lancia un mayday per segnalare alla torre di controllo lo spegnimento di uno dei motori.

Incidente Transasia

Il velivolo sale fino a 1630 piedi (500 metri), quando il comandante, Liao Chien-tsung e il copilota, Liu Tze-chung, commettono l’errore di spegnere anche il motore numero 1, facendo precipitare inesorabilmente il velivolo, che si schianta nel fiume Kinmen, vicino al viadotto di Huandong.

Prima di inabissarsi in acqua, l’Atr colpisce con l’ala sinistra un taxi in transito sul viadotto, ferendo il conducente e il cliente a bordo. L’impatto uccide 43 delle 58 persone presenti sull'aereo, quasi tutte sedute nella parte anteriore del velivolo, mentre 15 fortunatamente si salvano.

Subito dopo l'incidente la polizia e i vigili del fuoco di Taipei riceveranno decine e decine di chiamate da persone che avevano assistito allo schianto, avvenuto in una zona centrale della città. I soccorsi arrivano dopo pochi minuti dall'incidente e i soccorritori riescono a mettere in salvo i sopravvissuti nel giro di 35 minuti. Anche le scatole nere vengono recuperate quella stessa sera, permettendo alle autorità di mettersi subito al lavoro, per scoprire cosa aveva provocato la sciagura.

Le indagini e le cause dello schianto

Le indagini sul disastro del volo TransAsia 235 vengono condotte dalla Aviation Safety Council di Taiwan (Asc), affiancata dal French Bureau of Enquiry and Analysis for Civil Aviation Safety (Bea), e dal Transportation Safety Board of Canada, le quali rappresentano i Paesi di produzione dell'Atr. Lo schianto, tragico quanto spettacolare, viene ripreso dalle dashcam di alcune automobili, che in quel momento transitavano lungo il viadotto. Una volta recuperate le scatole nere, gli investigatori rilevano che i piloti avevano lanciato un mayday per problemi al motore numero 2, appena decollati.

Le scarpe delle vittime del Transasia

La causa principale della tragedia viene riscontrata in un problema a un sensore posto sul motore destro, il quale avrebbe inviato dati errati al ricevitore, a causa di un saldatura difettosa, mandando così il motore in avaria. Secondo la ricostruzione dell’incidente, una volta attivatasi la spia del motore destro a segnalare l’avaria, i piloti non seguirono la check-list corretta. "Mayday, mayday", comunicò alla torre di controllo il comandante, secondo le registrazioni, "motore in arresto".

A quel punto Il comandante disattivò il pilota automatico, assumendo i comandi manuali e, si presume per errore, diminuì la potenza del motore sinistro. Quando si accorse dello sbaglio commesso, Liao Chien-Lung provò in ogni modo a riavviare il motore sinistro, ma era troppo tardi. L’aereo era ormai in stallo e precipiterà dopo una manciata di secondi.

Le autorità stabiliscono che neanche il copilota seguì la procedura standard, per venire in aiuto al comandante, che era andato in evidente confusione. L’Asc scopre inoltre che Chien-Lung non aveva passato un test al simulatore a maggio 2014, in parte a causa della sua scarsa preparazione su come comportarsi in caso di avaria a uno dei motori di un aereo. Tuttavia il pilota superò il test al secondo tentativo, il mese successivo.

A seguito della sciagura del volo 235, la compagnia TransAsia nei giorni seguenti all'incidente cancellò più di 100 voli e sospese i piloti che non avevano passato il test denominato "engine out", ovvero la procedura da adottare in caso di avaria di uno dei motori dell'aeroplano. Anche Il governo di Taiwan prese provvedimenti dopo l'incidente, ordinando alla TransAsia di "rivedere i protocolli di sicurezza". La compagnia aerea offrì a ogni famiglia delle vittime 475.000 dollari americani, sommati ai 44.000 già erogati, che non tutti i parenti accettarono.

La compagnia TransAsia cessò la sua attività e chiuderà i battenti a novembre 2016.

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