Cronaca internazionale

"Appoggerò Jim Jordan": mossa di Trump per sbloccare il caos al Congresso Usa

Trump speaker della Camera Usa? Un'ipotesi durata solo poche ore. Ora The Donald appoggia Jim Jordan, un fedelissimo che si contenderà il ruolo con Steve Scalise

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L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump sosterrà il repubblicano dell'Ohio Jim Jordan (presidente della commissione Giustizia della Camera, membro dell'estrema destra del partito) alla presidenza della Camera dei Rappresentanti.

Trump sosterrà Jordan come speaker

Jim Jordan "sarà un GRANDE presidente della Camera e avrà il mio pieno e completo sostegno", ha scritto Trump su Truth. Il nome di Jordan, 59 anni, noto per il suo scetticismo nei confronti degli aiuti americani all'Ucraina, è tra quelli circolati con insistenza per succedere a Kevin McCarthy. Jordan è stato anche uno degli istigatori dell'impeachment avviato contro il presidente Joe Biden, portandolo in rotta di collisione molti dei suoi colleghi del mainstream repubblicano. Ma Jordan è anche l'uomo dichiaratosi pronto a farsi da parte quando, nelle scorse ore, si era vociferato di una candidatura di The Donald. Aveva dichiarato, infatti, che la nazione ha bisogno di Trump al 1600 di Pennsylvania Aveneue ma che, "se vuole essere speaker, va bene lo stesso". Ma più di qualcuno, tra consulenti e rappresentanti della vecchia guardia, era prontamente intervenuto, spegnendo sul nascere questa ipotesi.

I due papabili alla carica di speaker

Il leader della maggioranza repubblicana alla Camera dei rappresentanti Usa, Steve Scalise, e Jordan, si contendono la presidenza della Camera dopo la rimozione McCarthy. Scalise e Jordan sono impegnati a raccogliere il sostegno dei loro colleghi repubblicani in quella che si preannuncia una corsa serrata. Per il momento non è possibile scorgere un chiaro favorito tra i due, e non è chiaro, data la risicata maggioranza numerica di cui i Repubblicani dispongono alla Camera, se uno dei due deputati sarà effettivamente in grado di ottenere il sostegno necessario a conquistare la carica. Secondo indiscrezioni rilanciate dalla stampa Usa, nel caso Scalise e Jordan fallissero la scalata alla presidenza della Camera potrebbe profilarsi una terza opzione, quella del deputato Kevin Hern dell'Oklahoma, membro del Congresso soltanto da cinque anni.

Trump pronto a essere speaker pro tempore

Poche ore prima, Trump aveva accennato a Fox News l'idea di assumere lui stesso questo ruolo per un certo periodo. L'ex presidente, nel pomeriggio di ieri, aveva dichiarato di essere dispoto a essere presidente della Camera bassa per un breve periodo di tempo per "unificare" il Partito repubblicano. "Mi hanno chiesto se lo accetterei per un breve periodo di tempo per il partito, fino a quando non raggiungeranno una conclusione. Lo farò se necessario, se non saranno in grado di prendere una decisione", aveva risposto serafico a chi chiedeva della sua candidatura.

Il nome di Trump era già stato menzionato per presiedere la Camera a gennaio, quando l'opposizione di Gaetz e di altri deputati repubblicani ribelli costrinse a votare 15 volte fino a quando McCarthy fu finalmente eletto. Secondo la NBC, Trump, che guida tutti i sondaggi delle primarie repubblicane per la candidatura alle elezioni presidenziali del 2024, sarebbe infatti starebbe ipotizzando una visita al Campidoglio di Washington D.C. all'inizio della prossima settimana, prima dell'inizio delle votazioni, previste per mercoledì.

Perchè Trump non potrebbe candidarsi a speaker

Nelle ore successive alle dichiarazioni di disponibilità di Trump a Capitol Hill era scattato l'allarme The Donald: tra giuristi, Gop anti-Maga e democratici si era cercato di correre ai ripari, alla ricerca di un appiglio per impedire la candidatura dell'elefante nella stanza, legandola alle vicende giudiziarie del magnate. Una candidatura di Trump non vietabile a norma di legge bensì "sconveniente" secondo i dettami della regola n.26 della Conferenza repubblicana della Camera per il 118° congresso.

La disposizione implica che un membro della leadership repubblicana deve farsi da parte se viene incriminato per un reato per il quale può essere inflitta una condanna a due o più anni di reclusione.

Questo farebbe ricadere il caso di Trump in questa opzione, rischiando, tra federali e due statali, pene che vanno da un massimo di 10 a un massimo di 20.

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