Violenze di Capodanno in Germania, solo 2 condanne. Ecco cosa c'è dietro

L'ondata di violenza con fuochi d'artificio che la notte di Capodanno aveva ferito più di 300 berlinesi si è risolta in un nulla di fatto. Solo due dei 670 sospettati, in gran parte immigrati, sono stati condannati

Fonte: X (@SibelMedi)
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Verrebbe da dire che la montagna ha partorito il proverbiale topolino. In estrema sintesi, questo è il bilancio delle azioni legali portate avanti nei tribunali di Berlino per gli identificati durante le violenze che nella notte di Capodanno causarono enormi danni nella capitale tedesca. A causare due feriti gravi e distruggere alcune abitazioni erano stati fuochi d’artificio e bombe carta che per poco non causarono la morte di un bambino. Dei 670 sospetti identificati dalla polizia, solo due sono stati condannati per la violazione della legge sull’uso di esplosivi. Secondo un’inchiesta portata avanti da un deputato al Bundestag, il fatto che gran parte dei sospetti fossero immigrati ha contribuito al pessimo risultato dei pubblici ministeri berlinesi.

Sette mesi dopo, solo due condanne

A condurre l’inchiesta è stato il deputato della Cdu Martin Pätzold, che non riesce a spiegarsi come così pochi sospettati siano stati condannati dai tribunali di Berlino. Nell’intervista concessa al quotidiano della capitale Tagesspiegel, l’origine di molti dei sospettati avrebbe contribuito al risultato, assieme ad una serie di problemi legislativi. Il segretario all’Interno dello stato del Brandeburgo, Christian Hochgrebe (Spd), ha fatto notare come il sistema usato dalla polizia berlinese non sia in grado di distinguere tra i crimini che hanno visto l’uso di fuochi d’artificio legali da quelli fatti in casa o comunque illegali.

Paetzold Merkel Klagesspiegel
Fonte: X (@Klagesspiegel)

La sostanza, comunque, cambia poco: dei 547 crimini che hanno visto l’uso di fuochi artificiali o razzi nella notte di Capodanno, la maggior parte ha visto solo sanzioni amministrative, 111 per la violazione delle leggi sugli esplosivi, 119 per questioni minori. Un risultato decisamente sconfortante, visto che oltre trecento persone erano state ferite durante gli incidenti di quella notte. Pätzold si dice esterrefatto di fronte alla nonchalance con la quale episodi gravi sono stati puniti con semplici multe: “Un totale di 363 persone sono state ferite da fuochi d’artificio illegali la notte di Capodanno. Solo due persone sono state condannate per tali crimini. Non serve essere un esperto per capire che siamo di fronte a qualcosa di strano”.

Una questione molto politica

Il deputato della Cdu fa capire come dietro a molte di queste decisioni inspiegabili ci sia una ideologia ben precisa: secondo lui, un divieto generalizzato dei fuochi d’artificio sarebbe “inapplicabile dalla polizia in tutta la città di Berlino, oltre ad essere politicamente scorretto. Il tentativo di pesare con estrema attenzione le parole per non finire nei guai sembra evidente. Secondo Pätzold, l’unico modo di consentire che la polizia sia in grado di punire i colpevoli è di consentire l’espansione del numero di telecamere di sorveglianza, specialmente nei quartieri più a rischio. A far infuriare molti berlinesi, poi, il fatto che nei due casi di condanne penali, nessuno dei colpevoli sia finito in prigione, venendo punito con multe abbastanza pesanti: le altre centinaia di colpevoli se la sono cavata con sanzioni che andavano da 50 a 500 euro.

Punizioni del genere fanno rabbrividire chi ricorda cosa sia successo la notte di Capodanno a Berlino: oltre all’uso indiscriminato di razzi e fuochi d’artificio, talvolta sparati direttamente nelle case dei cittadini, l’impiego di bombe carta artigianali molto potenti ha causato violente esplosioni in diversi quartieri della capitale. Diverse persone, incluso un bambino ed un agente di polizia, sono state ferite in maniera molto grave: in altri casi, le esplosioni sono state talmente forti da mandare in frantumi i vetri in un’intera strada, rendendo alcune abitazioni inagibili per giorni.

Nei giorni successivi agli incidenti, intervistato dal quotidiano berlinese Rbb-Abendschau, il procuratore capo Jörg Raupach aveva ammesso che il sistema giudiziario è in difficoltà di fronte a casi del genere. Raccogliere prove sufficienti per una condanna in maniera legale è spesso molto difficile, sia per l’omertà di certe comunità di immigrati che per il buonismo di certa sinistra.

Alla fine, parti della capitale sono andate a fuoco, cittadini hanno rischiato di perdere la vita e nessuno ha passato un giorno in prigione. La malagiustizia, evidentemente, è un problema non solo italiano.

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