Xi Jinping e Donald Trump hanno effettuato una conversazione telefonica nel contesto delle crescenti tensioni tra Pechino e Tokyo sul dossier Taiwan. Il presidente cinese, hanno riportato i media del Dragone, ha ribadito al suo omologo statunitense lo stesso concetto di sempre: che il ritorno di Taiwan alla Cina è "un elemento chiave dell'ordine internazionale del secondo dopoguerra". Xi ha inoltre chiarito a Trump "la posizione di principio" di Pechino sulla questione di Taiwan. Il gigante asiatico continua a considerare l’isola come una linea rossa da non superare, un avvertimento che assume ulteriore importanza dopo che il nuovo primo ministro giapponese, Takaichi Sanae, ha paventato un possibile ruolo militare nipponico in un eventuale conflitto a Taipei.
Cosa si sono detti Trump e Xi
Cina e Stati Uniti, nel resoconto del network statale Cctv, "hanno combattuto fianco a fianco contro il fascismo e il militarismo" e adesso "dovrebbero collaborare per salvaguardare i risultati ottenuti con la vittoria nella Seconda guerra mondiale". Xi, inoltre, avrebbe sottolineato che il positivo incontro tenutosi a Busan, in Corea del Sud, il mese scorso ha prodotto numerosi importanti consensi, che hanno calibrato la rotta e immesso slancio nel costante progresso delle relazioni bilaterali, inviando un segnale positivo al mondo. Da quell'incontro, a margine del forum Apec, le relazioni Cina-Usa sono generalmente rimaste stabili e migliorate, accolte con ampio favore da entrambi i Paesi e dalla comunità internazionale.
Tutto ciò, in particolare, dimostra ancora una volta che il principio secondo cui "la cooperazione avvantaggia entrambe le parti, il confronto danneggia entrambe" è un buon senso ripetutamente verificato dalla pratica e che "il successo reciproco e la prosperità comune" tra Cina e Usa sono una realtà tangibile. Le due parti, pertanto, "dovrebbero mantenere questo slancio, aderire alla direzione corretta, mantenere un atteggiamento di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio, ampliare l'elenco delle aree di cooperazione, ridurre l'elenco delle questioni, impegnarsi per progressi più positivi, aprire nuovi spazi di cooperazione nelle relazioni Cina-Usa e apportare maggiori benefici ai popoli di entrambi i Paesi e al mondo".
Sul tavolo la questione Taiwan
Il resoconto del colloquio telefonico, oltre alla parte relativa a Xi, include una sintesi di quanto detto da Trump, secondo la tradizione cinese non sempre gradita alle controparti. Il tycoon, ha aggiunto sempre la Cctv, avrebbe detto che "il presidente Xi Jinping è un grande leader" e che l'incontro avuto a Busan "è stato molto piacevole", concordando "pienamente con la visione sulle relazioni bilaterali". Infine, "entrambe le parti stanno attuando appieno l'importante consenso raggiunto all'incontro di Busan. La Cina ha svolto un ruolo cruciale nella vittoria della Seconda Guerra Mondiale e gli Stati Uniti comprendono l'importanza della questione di Taiwan per la Cina".
Per il Dragone, Taiwan rimane la "linea rossa" più seria e la questione è nuovamente salita alla ribalta in seguito alle tensioni emerse con il Giappone, stretto partner statunitense. La Cina ha nuovamente criticato il Giappone dichiarando in maniera esplicita che il dispiegamento di "armi offensive" di Tokyo sulle isole a sudovest "vicine alla regione cinese di Taiwan è un deliberato tentativo di creare tensione regionale e provocare uno scontro militare".
Il riferimento è ai missili terra-aria
potenziati a medio raggio Type 03, in grado di intercettare minacce balistiche, che il governo giapponese intende piazzare sull’isola meridionale di Yonaguni, la località più vicina a Taiwan (circa 110 chilometri).