Cronaca locale

Abusivi e saltafile ovunque: l'incubo senza fine attorno ai monumenti di Roma

Il fenomeno non accenna ad attenuarsi: la testimonianza delle guide turistiche che operano nella Capitale

Abusivi e saltafile ovunque: l'incubo senza fine attorno ai monumenti di  Roma

L'annoso problema dei venditori abusivi che gravitano attorno ai principali monumenti della città di Roma non accenna ad attenuarsi, anzi, pare addirittura un fenomeno in continua crescita. Non solo, dato che, nonostante le sanzioni e le reprimende, i volti degli ambulanti sono sempre gli stessi: segnale chiaro che non esiste al momento alcun valido deterrente.

Il Messaggero porta l'esempio del bengalese 44enne I.K., che vive da tempo a Roma come irregolare: in soli 13 anni, tra multe per vendita abusiva e ordinanze ingiuntive, lo straniero ha accumulato 190 sanzioni, senza mai pagarne neppure una. L'ultima in ordine di tempo è datata 26 gennaio, quando il 44enne è stato pizzicato al Colosseo.

La denuncia

Chiaro che ad avere il polso della situazione sono soprattutto le guide turistiche autorizzate, le quali svolgono le proprie mansioni principalmente proprio attorno ai monumenti della Capitale.

"Chiunque vive a Roma sa che i principali monumenti della città sono assediati da abusivi. Mancano norme adeguate", accusa il presidente della Agta (Associazione guide turistiche abilitate). "E così sono sempre lì, gli stessi nei medesimi posti: davanti al Colosseo e all'ingresso della metro Ottaviano, anche lungo le Mura Vaticane e via dicendo. Servirebbe un gruppo di polizia turistica con training ad hoc", auspica Isabella Ruggieri. I ripetuti appelli sono tuttavia caduti nel vuoto, e la situazione non è mai davvero cambiata. "Forse, non ci sono abbastanza forze dell'ordine o questa non è ritenuta una priorità, ma la questione c'è, il fenomeno è evidente, e comporta un danno d'immagine per la città", prosegue il presidente della Agta, secondo cui il problema non è legato esclusivamente ai membri delle forze dell'ordine, scoraggiati dall'inutilità del loro operato: "Se anche facendo le multe non si ottiene nulla, magari preferiscono dedicarsi ad altro".

La rappresentante di "GuidaTuristicaRoma" Maria Evangelista parla addirittura dei timori per chi, come lei, opera nel settore. "I venditori abusivi sono sempre gli stessi, come i saltafila. Non demordono. La situazione, specie intorno al Colosseo, è una giungla", racconta la donna. "Vendono souvenir, si avvicinano mentre stiamo spiegando e non possiamo neppure contestare, abbiamo paura".

Le minacce

Non che il Colosseo sia l'unico monumento attorno al quale il problema emerge con forza. Ai Musei Vaticani la situazione è identica. Due zone in cui si concentra il turismo di massa e nelle quali il problema emerge con maggiore forza dirompente. "Si percepisce il senso di insicurezza", racconta ancora Evangelista. "Quando ho iniziato a fare questo mestiere, proprio davanti ai Vaticani, più di una volta mi si è avvicinato un abusivo, bengalese, dicendomi che non potevo stare lì, che quella era la sua zona e aggiungeva: 'La prossima volta che ti vedo, so io cosa farti'". Ciò che è peggio è che col tempo ci si deve abituare, dato che il fenomeno è esteso a macchia d'olio attorno ai principali monumenti di Roma.

"Mi sembra che in tanti anni non sia cambiato nulla, diciamo che ormai ci abbiamo fatto il callo", considera la guida di "Art-Tur" Federica Carpinelli, "E vale anche per la guide abusive, tra chi ha il falso patentino e a volte, autisti dei pullman. I controlli peraltro sono pochi. Io, in vent'anni, sono stata controllata solo due volte".

Per Filippo Buroni, di "Roma incantata", esiste una vera e propria organizzazione alle spalle degli abusivi e la situazione è irrimediabile."Gli stranieri non capiscono perché davanti al Colosseo vedono gli agenti ma anche gli abusivi, lo stesso accadde anche con i saltafila e le guide abusive", racconta ancora l'uomo a Il Messaggero.

"Pare si sia creato un clima di tolleranza generalizzata all'insegna del vivi e lascia vivere, ma quest'illegalità si è ormai infiltrata nel territorio ed è difficilissima da sradicare", conclude Buroni.

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