"Azione antisemita e vigliacca". A Cagliari coperta la targa dedicata al 7 ottobre

Un festone vegetale a censurare la targa dedicata all'assalto di Hamas del 7 ottobre: "La malapianta dell'antisemitismo sta rialzando la testa con contenuti e manifestazioni di pensiero razzista"

Foto di Alessandro Matta - Facebook
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Gli allarmi sull'antisemitismo sono ormai quotidiani in Italia e in Europa e sembra esserci una recrudescenza importante del fenomeno, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi. L'intolleranza si sta diffondendo a macchia d'olio e ogni Paese, anche all'esterno dell'Europa, sta cercando di prendere provvedimenti. Le comunità ebraiche temono continui attacchi, le sinagoghe sono sorvegliati speciali e nelle manifestazioni di piazza i cori contro Israele sono diventati la normalità. Uno degli ultimi episodi noti si è registrato a Cagliari, dove è stato profanato il "Giardino dei Giusti fra le Nazioni sardi".

Qui, è stata coperta la targa dedicata all'assalto di Hamas in Israele dello scorso 7 ottobre. "In ricordo delle vittime del pogrom del 7 ottobre e dei Giusti che hanno cercato di salvarle", si legge sull'iscrizione. È stata posta insieme a quella in ricordo di 6 sardi che, durante i tempi oscuri della Shoah, hanno salvato degli ebrei perseguitati dal nazifascismo e destinati alla soluzione finale. La targa in ricordo di quell'evento, spiega Mario Carboni, presidente dell’associazione Chenabura Sardos Pro Israele, in una denuncia pubblica, è stata posta per ricordare e commemorare "i moderni Giusti che a rischio della vita, in quell’infausto giorno che ha visto il massacro, lo stupro, il vilipendio delle vittime, fossero esse uomini o donne, vecchi, adulti, ragazzi e bambini, per il solo motivo di essere ebrei, sono accorsi di propria iniziativa per difendere e salvare intere famiglie che erano a rischio di eliminazione completa".

Quella targa, che come sottolineato dall'associazione non ha alcun fine politico, è "stata maldestramente coperta da un festone vegetale, deturpando anche la targa sovrastante dedicata al Giusto Vittorio Tredici", sopra la quale, si legge nella denuncia, è "stato infisso un chiodo per appendere la pianta posta col chiaro intento di censurare e impedire la vista del messaggio". Carboni la definisce come un'azione "sconsiderata, offensiva, rozza, prepotente e vigliacca nel suo anonimato e di contenuto smaccatamente antisemita". Fortunatamente, la tarda è stata solamente "oscurata" e non sono stati arrecati danni permanenti. Va valutato eventualmente il danno arrecato alla targa soprastante, ma è il gesto a indispettire, la ragione dietro la decisione di "censurare" una targa in ricordo di una strage.

La "mala pianta dell'antisemitismo", come la definisce Carboni, "con inusitata sfrontatezza, sta rialzando la testa con contenuti e manifestazioni di pensiero razzista e antisemita che ricordano gli anni ‘30 e ‘40". Un allarme che è stato lanciato anche dalla senatrice a vita Liliana Segre anche a fronte degli ultimi episodi, trasversali.

Il video di Cecilia Parodi, l'attivista pro-Palestina che si augura la morte per tutti gli ebrei è solo la punta di un iceberg che continua ad allargarsi pericolosamente, di cui questi episodi rappresentano un segnale da non ignorare.

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