Cronaca locale

La truffa del cellulare, ecco l'ultima invenzione dei ladri

I casi si stanno concentrando nel quartiere Aurelio di Roma. I malviventi simulano un investimento, e poi chiedono un risarcimento per il cellulare "rimasto danneggiato"

La truffa del cellulare, ecco l'ultima invenzione dei ladri

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È allarme a Roma per la cosiddetta "truffa del telefonino", ennesima trovata dei criminali per derubare gli ingnari cittadini. Al momento non è stata presentata alcuna denuncia formale, ma le voci si stanno sempre più diffondendo nella Capitale e i casi, a quanto pare, sono in aumento.

Attenzione alla truffa del telefono

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, che si sta occupando di seguire i vari casi di truffa per le strade di Roma, la truffa del cellulare starebbe interessando in particolar modo il quartiere Aurelio. È in quella zona, infatti, che si sarebbe registrato il maggior numero di episodi. L'ultimo riportato è avvenuto in via Gregorio VII.

Insomma, dopo l'espediente del gattino, delle ruote e dello specchietto, ecco la nuova trovata dei criminali.

In cosa consiste il tranello

La truffa del cellulare consiste nel simulare un investimento. Il malvivente finge di essere stato investito dalla vittima, che si trova in auto. Poi si rialza, mostra uno smartphone rotto e spiega che il telefono è rimasto danneggiato a causa dell'incidente: quindi chiede un risarcimento.

Il racconto di una vittima

Approfittando dell'ingenuità e dell'onestà delle persone, i criminali riescono così a intascare denaro facile. A raccontare la sua storia a Il Messaggero è R.L., la vittima di via Gregorio VII. L'uomo stava percorrendo la strada nei pressi della stazione San Pietro quando un ragazzo di circa 30 anni ha attraversato le strisce pedonali trascinando un trolley, ed ha finto di essere investito.

"Il giovane era sdraiato sul marciapiede. Sono sceso dalla mia auto e sono corso subito verso di lui. Si è rialzato 'lamentando' dolore al gomito. Volevo chiamare i soccorsi e le forze dell’ordine, ma il giovane si è rifiutato e mi ha chiesto 70 euro come rimborso per il suo telefonino rotto", racconta R.L. a Il Messaggero. "Ho intuito di trovarmi di fronte ad una truffa e ho detto che avrei chiamato la polizia. Il ragazzo ha insistito nel chiudere la faccenda con il rimborso del telefonino".

Per fortuna R.L. non è caduto nel tranello, e la truffa non è andata a buon fine. L'uomo si è detto pronto a denunciare, anche perché le forze dell'ordine devono essere informate sul fenomeno. Quante persone, al contrario di R.L., hanno creduto alla storia e sono state convinte a pagare?

R.L. ha inoltre riscontrato danni alla propria auto. "Ho notate tre profondi graffi sullo sportello posteriore sinistro.

L'investimento era pura finzione", conclude.

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