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È di almeno 20 morti il bilancio di un naufragio avvenuti al largo di Lampedusa nella mattinata di oggi, mercoledì 13 agosto.
Stando alle prime informazioni circolate per il momento, due barchino, con un centinaio di persone in tutto a bordo, si sarebbero rovesciati a circa 14 miglia a sud dalla costa della maggiore delle Isole Pelagie dopo aver imbarcato acqua per ore, provocando decine di morti e di dispersi
Si parla di almeno 20 cadaveri recuperati dai soccorritori accorsi sul posto, 8 dei quali già portati a terra e condotti presso la camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana: tra di essi una neonata, 2 uomini adulti, 2 donne e 3 adolescenti (due maschi e una femmina).
Sarebbero tra "12 e 17" invece le persone disperse, afferma Filippo Ungaro portavoce Unchr in base alle informazioni raccolte dall'organizzazione che sta assistendo i sopravvissuti ospitati nell'hotspot. I superstiti, una sessantina di migranti, sono infatti già stati riportati sulla terraferma dalle motovedette di guardia costiera e guardia di finanza, mentre proseguono, tra mille difficoltà, gli interventi di recupero e di trasferimento delle salme delle vittime.
Secondo alcuni migranti tratti in salvo le imbarcazioni sono due: entrambi i barchini sarebbero partiti da Tripoli nela serata di ieri, martedì 12 agosto. Una prima imbarcazione avrebbe avuto dei problemi a proseguire, per cui gli occupanti si sarebbero spostati sull'altra la quale, stracarica, si sarebbe a sua volta rovesciata. i Sopravvissuti parlano di circa un centinaio di persone in tutto tra entrambi i barchini
Medici, psicologi e operatori dell'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo si stanno occupando di sottoporre a controlli i superstiti: non sono segnalate emergenze sanitarie né la presenza di minori non accompagnati tra le persone sopravvissute.
"Fino a oggi sono stati 675" tra morti e dispersi "dall'inizio dell'anno nel Mediterraneo centrale", ha ricordato il portavoce."Come Unhcr torniamo a ribadire le nostre rihieste ovvero potenziare e coordinare a livello europeo le operazioni di ricerca e soccorso per supportare il lavoro della Guardia Costiera Italiana", prosegue Ungaro. "Promuovere un più ampio accesso ai canali regolari nell'Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale attaverso corridoi umanitari e lavorativi ed evacuazioni".
"L'ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime", commenta il ministro Matteo Piantedosi."Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l'urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno".
"La tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private", prosegue il titolare del dicastero dell'Interno, "è nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima".