Cori in arabo e Anna Frank con la kefiah. L'ultima dei pro Palestina in piazza

I sostenitori della causa palestinese si sono dati appuntamento a Milano per il secondo sabato consecutivo. Accuse di genocidio a Israele e all'Occidente

Cori in arabo e Anna Frank con la kefiah. L'ultima dei pro Palestina in piazza
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“Palestina libera” e “Israele criminale”. Sono questi alcuni degli slogan che si sono sentiti al corteo pro Palestina a Milano. Per il secondo sabato consecutivo, centinaia di sostenitori della causa palestinese si sono dati appuntamento in piazza Duca d'Aosta da dove ha inizio la manifestazione organizzata dal movimento Giovani palestinesi. Un lungo striscione con i colori della bandiera palestinese è stato srotolato davanti alla stazione Centrale ed è stato esposto un cartellone che ritrae Anna Frank con addosso la kefiah.

All’evento hanno partecipato alcune organizzazioni di sinistra come Unione Popolare, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo che hanno issato le loro bandiere insieme a quelle della Palestina e tra le centinaia che sventolano nella piazza, spicca una bandiera russa. A portarla sono due uomini, che si definiscono esponenti del partito comunista, ma non vogliono rivelare il loro nome. "C'è un genocidio in atto. Tutti i nostri fratelli arabi palestinesi sono d'accordo" con la scelta di portare la bandiera russa, "perché sanno chi sta da che parte da sempre. La Russia insieme alla Cina e ad alcuni Paesi del Sudamerica controbilanciano il potere che si è instaurato in Occidente e la Russia è per l'autodeterminazione dei popoli".

Alla manifestazione, naturalmente, hanno partecipato tanti giovani di origine araba per testimoniare la loro vicinanza e solidarietà per ciò che sta passando la popolazione di Gaza. Una giovane ragazza palestinese, vicina alla camioncino alla testa del corteo, ha dichiarato: "Noi figli di rifugiati siamo in attesa di giustizia e di tornare nelle nostre terre, le cui chiavi custodiamo da 3 generazioni". La stessa ragazza ha poi proseguito: "L'Occidente ha mentito su Yemen, Sudan, Siria e Libano, questa volta non è diverso e l'Italia è coinvolta nel massacro della popolazione palestinese con il trasporto di armi. La morte cui assistiamo in questi giorni è made in Italy, dobbiamo fermare l'esportazione delle armi verso Israele".

La folla, oltre a sventolare bandiere palestinesi o della sinistra radicale, ha esposto dei cartelli contro Israele, ritenendolo l’unico responsabile dell’escalation di queste settimane in Medio Oriente. Nessuno rilascia dichiarazioni contro Hamas, l’organizzazione terroristica palestinese che il 7 ottobre ha compiuto il masacro nei kibbutz israeliani.

Dal palco si urlano slogan di ogni genere, alcuni dei quali in arabo, contro lo Stato ebraico: ''Israele fascista, Stato terrorista. Palestina libera''; ''Intifada, intifada''; “Gaza vincerà”.

Uno degli slogan che ha suscitato un certo sgomento è “Israele assassino di bambini” se si considera che, durante l’assalto ai kibbutz, i terroristi di Hamas hanno uccisi circa una quarantina di bambini israeliani.

Il percorso della manifestazione prevede il passaggio da via Vitruvio, via Settembrini, piazzale Loreto per poi terminare al Parco Martiri della Libertà Iracheni Vittime del Terrorismo.

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