Esplosione del distributore a Roma, muore l'ispettore Eni Claudio Ercoli

L'uomo aveva riportato ustioni di terzo grado sul 55% del corpo: potrebbe essere contestato ora il reato di omicidio colposo

Esplosione del distributore a Roma, muore l'ispettore Eni Claudio Ercoli
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Nelle scorse ore si è appreso della morte del 54enne Claudio Ercoli, uno dei due pazienti ricoverati in gravi condizioni in ospedale a causa delle conseguenze dell'esplosione avvenuta nel distributore di benzina di via dei Gordiani a Roma. L'ispettore di piazza per conto dell'Eni, che aveva riportato delle ustioni di terzo grado sul 55% del corpo, non ce l'ha fatta, per cui il fascicolo d'indagine aperto dalla procura della Repubblica di Roma potrebbe includere presto anche la contestazione del reato di omicidio colposo

Ercoli, il paziente che aveva subito le conseguenze più pesanti del terribile incidente, era stato colto di sorpresa, come da lui stesso dichiarato agli inquirenti: "Ero nel gabbiotto e non mi sono reso conto di quello che stava accadendo", aveva spiegato l'uomo. A soccorrerlo, nel tentativo disperato di salvargli la vita, era stato un carabiniere, il quale era riuscito a portarlo via dalla sua auto in fiamme. Il 54enne era stato successivamente trasferito al Pronto Soccorso a bordo di una pattuglia dell'Arma.

A nulla, purtroppo, sono valsi tutti i tentativi effettuati dal personale medico, che aveva provveduto a praticare dei trattamenti di escarolisi enzimatica per rimuovere in modo selettivo i tessuti necrotici e agevolare i successivi interventi chirurgici a cui si sarebbe dovuto sottoporre il paziente, con l'obiettivo di contenere i rischi di infezione. "L'equipe medica e chirurgica ha messo in atto ogni possibile trattamento intensivo e specialistico, ma le condizioni cliniche del paziente sono progressivamente peggiorate, fino al decesso, causato dalla gravità delle lesioni riportate", ha dichiarato in un comunicato la Asl Roma 2.

Nella giornata di oggi, presso il reparto di chirurgia del Policlinico Umberto I, saranno invece sottoposti a intervento chirurgico per ricostruire le parti del corpo danneggiate i poliziotti che hanno riportato le ustioni più gravi, vale a dire il viceispettore Marco Neri e l'agente Francesco D'Onofrio.

Resta invece in condizioni critiche, anche se stabili, il secondo paziente più grave, ovvero l'autista Mauro Bagaglini, di 58 anni: l'uomo, che presenta ustioni di terzo grado sul 25% del corpo, rimane in prognosi riservata e non è ancora in grado di fornire la propria testimonianza agli inquirenti.

La direzione aziendale della Asl Roma 2 "esprime la propria vicinanza alla famiglia della vittima e il pieno supporto ai professionisti sanitari che stanno proseguendo senza sosta nell'assistenza al secondo paziente".

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