Cronaca locale

"Facciamolo schiattare". La chat dell'orrore della madre trovata col bimbo morto

La donna sarà sottoposta a una terza perizia psichiatrica: così ha deciso la corte d'Assise di Napoli

"Facciamolo schiattare". La chat dell'orrore della madre trovata col bimbo morto

Adalgisa Gamba, imputata per la morte del figlio di soli 2 anni, dovrà essere sottoposta a una nuova perizia psichiatrica, la terza dall'inizio delle indagini: il bimbo fu trovato privo di vita tra le braccia della madre su una spiaggia di Torre del Greco lo scorso 2 gennaio 2022.

Una vicenda dai contorni ancora oscuri. In un primo momento si era ipotizzato che la 41enne potesse aver ucciso il piccolo annegandolo nelle acque del mare. Gli esami autoptici condotti sul corpicino, tuttavia, avevano escluso tale ipotesi, tanto che gli inquirenti hanno iniziato a presupporre che nel momento in cui la donna era giunta sul luogo del ritrovamento, il bimbo fosse già morto, forse per soffocamento.

Il processo

Riunitasi in tribunale quest'oggi, giovedì 2 febbraio 2023, la corte d'Assise di Napoli ha scelto di procedere con una nuova perizia psichiatrica per stabilire con maggiore sicurezza se Alalgisa Gamba sia davvero in grado di intendere e di volere. Ad opporsi in aula sono stati invece il pubblico ministero della procura della Repubblica di Torre Annunziata Andreana Ambrosino, nonché gli avvocati di parte civile. Ad assistere al processo c'erano anche il marito della 41enne e i nonni paterni del bambino. Appuntamento in tribunale per il prossimo 15 febbraio: l'udienza stabilirà il conferimento dell'incarico al perito che si dovrà occupare della valutazione.

Le indagini

A testimoniare in aula quest'oggi è stato anche l'ufficiale del carabinieri che si è occupato fin da subito di coordinare le indagini sulla torbida vicenda. Particolarmente sconcertante il contenuto di alcuni messaggi che l'imputata e il marito si erano scambiati tramite cellulare, ha ricordato in aula il militare."Non dorme, forse ci vuole il ciuccio, o vogliamo farlo schiattare e magari si toglie il vizio?", scrisse la madre in uno di questi.

Ad aggravare la posizione della donna anche alcune ricerche effettuate in rete sempre tramite smartphone, peraltro eseguite in un ristretto arco cronologico: si andava dall'autismo fino all'elenco di metodi per uccidere un bimbo. Un aspetto che pare ricollegarsi ai sospetti della 41enne sulla salute del figlio: stando alle indagini, infatti, la Gamba sarebbe stata certa che il piccolo fosse autistico, e questo per il fatto che alcuni suoi comportamenti risultassero per lei affini a quelli descritti in rete da chi aveva a che fare con persone affette da quel genere di patologia.

La difesa

I messaggi in questione sarebbero invece decontestualizzati: questa l'opinione espressa all'Ansa da uno dei legali dell'imputata. "Va messo l'accento sugli emoticon che compaiono in questi messaggi, un accento che era stato completamente tralasciato", dichiara Salvatore Del Giudice. "Quando dice 'il bambino è brutto', le emoticon che seguono fanno comprendere che non si tratta di parole dette in un contesto violento. Dalle risposte del marito si comprende che anche lui non ha percepito pericolo in quelle frasi. Si tratta di un tono giocoso tra moglie e marito", prosegue l'avvocato.

Le ricerche in rete, precisa il legale, non avrebbero legami con quanto accaduto, dato che l'accusa ritiene che il bimbo è stato soffocato:"non c'è nessuna ricerca sul soffocamento". Che senso avrebbero quelle ricerche, quindi? "Sono ossessive e rientrano, a nostro avviso, nel delirio della donna", precisa ancora Del Giudice. "Molte pagine non venivano neppure visualizzate. La vicenda delle ricerche è indicativa del delirio di cui la donna soffre.

Quelle ricerche non erano finalizzate a commettere il reato ma il frutto del delirio in cui si trovava la signora, della dissociazione di cui soffre", conclude l'avvocato.

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