Far West nel centro di Sassari: rissa con coltelli e machete tra stranieri, poi gli spari

Decine di extracomunitari coinvolti, la rabbia del presidente del Consiglio Regionale: "Il centro storico è diventato una polveriera in mano alla criminalità nigeriana"

Far West nel centro di Sassari: rissa con coltelli e machete tra stranieri, poi gli spari
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Tanta paura e rabbia a Sassari per quanto accaduto in pieno giorno nel centro storico durante la mattinata di ieri, giovedì 19 ottobre. Numerosi stranieri hanno preso parte a un inseguimento e a una maxi rissa andata in scena tra via san Cristoforo e San Sisto e che ha avuto il suo culmine in via San Donato dove, stando a quanto raccontato agli inquirenti dai residenti, sono stati esplosi almeno una decina di colpi di arma da fuoco. I fatti, le cui cause sono ancora da chiarire visto che gli inquirenti si trovano tuttora impegnati nelle indagini e nell'individuazione di tutti i responsabili dei disordini, si sono svolti intorno alle ore 13:20.

Decine di extracomunitari, armati di coltelli, machete e bastoni, sono rimasti coinvolti in quello che sembrava a tutti gli effetti un regolamento di conti: l'inseguimento per le vie del centro di Sassari, le botte e le urla hanno allertato i cittadini. "Si menavano, e c'era una persona che indicava chi colpire", racconta uno dei residenti intervistato da L'Unione Sarda. La caccia all'uomo arriva infine a San Donato, dove si verifica l'episodio più grave, ovvero una sparatoria: i colpi sono stati esplosi verso la zona centrale della strada, tra il portone di un'abitazione e un vicolo cieco. "Noi abbiamo visto almeno due pistole e ci sono stati non meno di dieci spari", raccontano altri testimoni al quotidiano sardo.

Scatta immediatamente l'allarme, e sul posto si precipitano le forze dell'ordine, ovvero carabinieri e poliziotti con giubbotti antiproiettile e mitra, e gli uomini della polizia locale. Gli agenti fermano un senegalese, trovato in possesso di un revolver e conducono in caserma anche un nigeriano, in apparenza vittima dell'aggressione. Per fortuna, nonostante la sparatoria, non sono risultati feriti tra i civili, ma il rischio corso crea forte preoccupazione. "C'è la scuola dell'infanzia a pochi metri i nostri figli che giocano e questi li mettono in pericolo fregandosene altamente", spiegano ai giornalisti i residenti.

Probabilmente l'episodio di ieri è la naturale prosecuzione di un altro scontro avvenuto il giorno prima e sempre in pieno giorno: anche in quella occasione, con una violenta rissa scoppiata in Corso Trinità, erano saltati fuori i machete.

La rabbia e la paura

"Si è davvero toccato il fondo", sbotta il presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, "il centro storico è diventato una polveriera in mano alla criminalità nigeriana, invivibile per i sassaresi e i cittadini perbene, con scorribande quotidiane, spaccio di droga, prostituzione". Il presidente chiede il pugno duro per risolvere la situazione. "È necessario intervenire con forza, con una presenza massiccia di forze dell'ordine, per restituire il centro storico ai cittadini di Sassari", prosegue, "ho chiesto al sottosegretario all'interno Nicola Molteni che il governo si faccia carico di un problema sociale e di ordine pubblico che necessita di interventi concreti e rapida soluzione".

"Negli ultimi tempi il centro storico di Sassari ha assistito a un'allarmante impennata della violenza tra bande, l'aumento dell'insicurezza ha costretto i residenti ad adottare ulteriori misure di precauzione, come in

una zona di guerra", spiega ancora Pais. "La parte più bella di Sassari non può essere terra di nessuno, questa situazione tollerata e sfuggita al controllo da anni non può più andare oltre", conclude.

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