I punti chiave
Un nuovo femminicidio ha scosso la provincia veronese. Una donna brasiliana, Jessica Custodia de Lima Stappazzollo, di 33 anni, è stata uccisa con numerosi colpi di coltello nella sua abitazione. Per l'omicidio è stato arrestato il compagno Reis Pedroso Douglas, 41 anni, connazionale della vittima. Aveva il braccialetto elettronico che doveva impedirgli di avvicinarsi alla compagna, ma è riuscito a toglierlo senza che scattasse l'allarme. L'apparato consegnato alla donna per controllare l'uomo è stato invece rinvenuto nel garage di casa della madre, a Ponti sul Mincio. Il coltello usato per ucciderla è stato trovato nella sua auto. Reis Pedroso Douglas aveva diversi procedimenti aperti per violenze di genere: era indagato per violenza sessuale alla sorella della ex, e soprattutto maltrattamenti e lesioni a Jessica, all'epoca in cui avevano una relazione, tra agosto 2024 ad aprile 2025. Era stato condannato in passato per rifiuto dell'accertamento dello stato di ebbrezza. L'uomo era stato arrestato in flagranza di reato nel corso delle indagini preliminari, il 21 aprile 2025. In quell'occasione, avrebbe aggredito Jessica. Prima gettata a terra e trascinata per i capelli sull'asfalto, infine colpita al volto con tre pugni e poi, ripetutamente, con la chiave della sua autovettura. Il giudice aveva convalidato l'arresto e applicato misura cautelare.

Reazioni e indagini
L'omicidio ha scosso Castelnuovo del Garda e la comunità locale. Gli amici e vicini ricordano la donna come una persona solare, ora vittima della violenza domestica più estrema. Domenico Dal Cero, ex sindaco della città e oggi consigliere comunale di minoranza, ha commentato: "A Castelnuovo del Garda era stato aperto uno sportello antiviolenza, proprio per venire incontro alle esigenze del territorio e anche il nostro Comune purtroppo non era stato esente da episodi di violenza familiare. Ma poi la nuova amministrazione lo ha chiuso". Lo sportello antiviolenza era stato inaugurato nel novembre 2022 in una struttura ristrutturata grazie all’associazione "Amicizia e Solidarietà Castelnuovo del Garda Onlus", ma non è più operativo. La reazione del presidente del Veneto, Luca Zaia è stata ferma: "È necessario capire se le tecnologie attualmente in uso per la protezione delle donne sottoposte a minacce o a misure restrittive siano davvero efficaci e se possano essere ulteriormente migliorate e sviluppate, ad esempio con sistemi integrati ai telefoni cellulari delle vittime, in grado di fornire segnalazioni tempestive e tracciabilità continua in caso di manomissione o disattivazione del dispositivo".
Le falle del braccialetto elettronico
Non è la prima volta che il braccialetto elettronico non funziona. A La Spezia, Tiziana Vinci, 57 anni, è stata uccisa a coltellate, dall'ex il 57enne Umberto Efeso: il braccialetto elettronico non funzionava da dieci giorni.
A Udine, il braccialetto elettronico di Mohamed Naceur Saadid, ex marito di Samia Bent Rejab Kedim, 46 anni, si è attivato solo dopo il delitto. Stessa cosa a San Severo: Celeste Palmieri viene uccisa nel parcheggio di un supermercato da Mario Furio (poi morto suicida): il braccialetto elettronico non si è attivato.