I soldi per i centri estivi non bastano, cosa accade a Milano

Il denaro raccolto è al momento sufficiente a coprire le richieste di appena 1800 bambini, contro i 4mila dello scorso anno

I soldi per i centri estivi non bastano, cosa accade a Milano

Una cifra non sufficiente a rispondere alle esigenze dei cittadini: nonostante le rassicurazioni sul fatto che i centri estivi del Comune di Milano si faranno, resta comunque alta la preoccupazione per non aver trovato i fondi necessari.

L'assessore all'educazione, nonché vice sindaco del capoluogo meneghino, Anna Scavuzzo ci ha tenuto a rassicurare tutti durante la seduta nella quale, giovedì scorso, è arrivata l'approvazione del bilancio preventivo relativo al biennio 2023-2025. Secondo l'esponente dem i centri estivi si faranno senza se e senza ma, anche se, per il momento, non è stata ancora raggranellata la cifra necessaria a garantire il servizio a tutti i richiedenti.

Il raffronto delle cifre

Basti pensare che lo scorso anno furono stanziati oltre 3 milioni di euro per venire incontro alle esigenze di ben 4mila bambini, 264 dei quali affetti da disabilità. Per il 2023 i fondi sono decisamente più ridotti, nonostante gli interventi fatti in extremis a Palazzo Marino. Grazie a due emendamenti, uno dei quali presentato dalla maggioranza e l'altro dall'opposizione, è stato possibile recuperare complessivamente 700mila euro (500mila dal primo emendamento e 200mila dal secondo) una cifra che, specie effettuando il raffronto coi fondi dedicati all'iniziativa nel 2022, pare troppo risicata.

Il vice sindaco di Milano ha comunque confermato l'intenzione del consiglio comunale di andare fino in fondo per realizzare il progetto dei centri estivi, recuperando dei fondi da"spese che non abbiamo ancora affrontato" e che potrebbero quindi essere posticipate e successivamente "continuando a dialogare con Roma e la Regione", con l'obiettivo di poter disporre di ulteriori risorse. Anche negli anni precedenti, ha ricordato durante la seduta Anna Scavuzzo, erano arrivati dei fondi da destinare ai campi estivi pure se solo "a fine anno come ristoro": la speranza è quella di richiedere un anticipo su quel denaro. Anche perché, stando così le cose, si potranno accogliere le richieste di appena 1800 bambini (contro i 4mila dello scorso anno, meno della metà).

L'opposizione

"Come opposizione abbiamo tolto risorse dalle nostre disponibilità per fare opposizione costruttiva", ha commentato il capogruppo del Carroccio Alessandro Verri, come riportato da Milano Today.

"Grazie all'azione politica di tutti i partiti di centrodestra sono stati trovati fondi per garantire il servizio dai centri estivi per i bambini milanesi", ha precisato anche il capogruppo di Fratelli d'Italia Riccardo Truppo. Obiettivo primario, anche nel centrodestra, è quello di "garantire il servizio", come indicato espressamente anche nell'emendamento da 200mila euro presentato dall'opposizione.

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