
Terribile episodio a Catania, dove un ragazzo disabile è stato investito da un'auto e poi abbandonato di fronte alla sede della cooperativa di cui fa parte con 20 euro in mano a mo' di risarcimento. Così lo hanno lasciato i responsabili, che non si sono preoccupati di chiamare i soccorsi. Adesso il giovane si trova ricoverato in ospedale, con fratture multiple e scomposte ai piedi.
A denunciare il fatto è proprio la cooperativa Controvento, sconvolta da quanto accaduto. La vicenda si è svolta nel corso della mattinata di oggi, venerdì 18 luglio, intorno alle ore 10.00. Salvo - questo il nome del ragazzo - stava attraversando le strisce pedonali, lungo la circonvallazione di Catania, quando è stato investito da un'auto su cui stavano viaggiando tre adulti. L'impatto sarebbe stato piuttosto forte. Una volta superato lo choc, i tre hanno fatto salite Salvo a bordo e lo hanno portato alla sede della cooperativa, in via Monsignor Domenico Orlando. Lì lo hanno lasciato, senza neppure provvedere a contattare i soccorsi. Prima di andarsene hanno lasciato al ragazzo 20 euro.
"All'arrivo nella sede non sono scesi per aiutarlo: Salvo ha camminato per quei passi sopportando il dolore. Non crediamo sia stata omissione di soccorso, pensiamo sempre per il meglio, ma ora è al Cannizzaro dove subirà una operazione per le fratture riportate", ha raccontato a La Sicilia il presidente della Cooperativa Controvento, Daniele Casella.
Salvo si trova effettivamente all'ospedale Cannizzaro, dove è stato accompagnato dai membri della cooperativa. Il giovane ha riportato fratture scomposte e multiple ai piedi. Non potrà camminare per settimane, né partire per le vacanze con i suoi amici e compagni. "Salvo non è un povero ragazzo. È una persona determinata, che da anni lavora per avere una vita autonoma e indipendente, con il sostegno di operatori, educatori, famiglie e della nostra cooperativa. Partecipa al progetto PNRR sull'autonomia, promosso dal Comune di Catania in collaborazione con le cooperative partner del territorio, per offrire alle persone con disabilità l'opportunità concreta di costruire il proprio futuro, muovendosi nel mondo come cittadini attivi", scrive la Cooperativa in un lungo post su Facebook. "Ma questa autonomia, che tanto fatichiamo a costruire, è fragile. Basta un gesto irresponsabile per spezzarla. E a proteggerla non può essere solo chi lavora nel sociale: deve essere tutta la città. A chi era in quella macchina: potete ancora fare qualcosa.
Potete scegliere di non voltare le spalle. Potete contattare noi, alla Cooperativa Controvento, o la sorella di Salvo, Graziana Capizzello. Assumersi la responsabilità è il primo passo per rimettere a posto le cose".