Lettera aperta al bimbo che ha visto il padre picchiato allo stadio

Nessun bambino merita di rimanere con impressa negli occhi e nella mente una scena tanto devastante. Tu l'hai vissuta due volte

Lettera aperta al bimbo che ha visto il padre picchiato allo stadio
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Caro “Nicola”,

probabilmente non ti chiami così, ma Nicola è il patrono della tua città, Bari, che certo ami, ed è anche il nome dello stadio della tua squadra del cuore, che ami altrettanto. Ho avuto anche io 7 anni come te. E ricordo quando mio padre mi portava allo stadio. Era una festa. La gioia di quei momenti non mi ha mai abbandonato, neppure da adulto. La mano di un papà che stringe quella del figlio trasmette sicurezza ed euforia. Ho ripensato a quel tempo lontano guardando, con dolore immenso, la scena della violenza su tuo padre fuori dello stadio, a pochi metri da te. Nel video sei di spalle. Paralizzato dal terrore. Neanche il tuo pianto, le tue grida, frenano il pestaggio. Per fortuna una persona (l’unico soggetto umano in quel contesto di belve furiose) ti prende in braccio portandoti via dall’orrore. Ma basterà per liberarti dall’incubo? Riuscirai mai a superare il trauma psicologico di quella scena raccapricciante? Quante volte, e fino a che età, rivivrai quell’episodio terribile? Speriamo - ma purtroppo non ne siamo sicuri - che possa dimenticarlo al più presto. Perché nessun bambino merita di rimanere con impressa negli occhi e nella mente una scena tanto devastante. E invece tu, in pochi minuti, hai avuto la sventura di assistere a due risse ignobili con tuo padre protagonista: la prima in cui lui ha picchiato un uomo e la seconda, subito dopo, dove è stato vittima dell’aggressione finita su YouTube. Sono stati tutti (compreso il tuo papà) arrestati, ma questo, per te, non è una consolazione.

Vorremmo tanto che ritrovassi la mano calda di tuo padre per tornare la prossima volta allo stadio col sorriso sulle labbra, ritrovando la fiducia negli altri che probabilmente ora hai perso. Il calcio e il tifo possono racchiudere emozioni bruttissime o bellissime. Tu hai conosciuto le peggiori. Ma hai diritto a quelle migliori. Ti auguriamo di viverne tante. E presto. Un abbraccio.

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