
Tanta paura ma alla fine si può quasi dire che sia andata bene a Paolo Cecchetto travolto da un Suv sulle strade di Appiano Gentile, in provincia di Como. Il campione di handbike, due volte oro paralimpico nel 2016 a Rio e nel 2020 a Tokyo, è rimasto vittima di un incidente mentre si allenava con la sua handbike e se l'è cavata con una sospetta frattura una gamba. Poteva andare molto peggio, ovviamente. L'incidente ieri pochi minuti dopo mezzogiorno sulla strada provinciale 23 che collega Lomazzo con Bizzarone. Secondo le prime ricostruzioni, un fuoristrada lo avrebbe preso in pieno, danneggiando anche la sua handbike mentre svoltava per entrare in un distributore di benzina. Cecchetto si stava dirigendo da Oltrona a Veniano. Nei pressi del distributore, però, l'auto avrebbe svoltato all'improvviso senza accorgersi dell'uomo. Sul posto sono arrivati subito diversi mezzi di soccorso: Cecchetto ha riportato una sospetta frattura alla tibia ed è stato trasportato all'ospedale Sant'Anna di Como in codice giallo e fortunatamente non è in pericolo di vita. Cecchetto, 58 anni, di Lurago Marinone, è uno degli azzurri di punta nella squadra di paraciclismo italiana. Ha vinto l'oro alle Paralimpiadi di Rio del 2016 e anche un oro a quelle di Tokyo 2020, con la staffetta. Dopo aver perso l'uso delle gambe a 22 anni per un incidente in moto si è avvicinato quasi subito agli sport paralimpici: prima all'atletica leggera paralimpica, poi al paraciclismo che è diventata la sua vera passione: «Lo sport nella mia vita significa tutto- ripete sempre- è quello che ho sempre fatto e che mi è sempre piaciuto fare».
Nel 2012 partecipa alla sua prima paralimpiade ottenendo il settimo posto nella corsa su strada maschile e il dodicesimo posto nella gara a cronometro.
Nel 2016, invece, a Rio de Janeiro, vince la sua prima medaglia d'oro nella corsa in linea, classificandosi 13° nella cronometro.Nel 2020, invece, ottiene l'oro nella staffetta a squadre miste con Luca Mazzone e Diego Colombari. «La vittoria ai Giochi di Rio del 2016? Un'emozione unica, il coronamento della mia carriera».