Milano, Fridays for Future: tra "Bella ciao" e insulti alla Meloni

Durante il corteo non sono mancati insulti al premier Meloni e al ministro Salvini. Presa di mira anche la giunta Sala di Milano. La manifestazione si è conclusa con un sit-in davanti a Palazzo Pirelli

Milano, Fridays for Future: tra "Bella ciao" e insulti alla Meloni

Venerdì 3 marzo i giovani ambientalisti di Fridays for Future si sono dati appuntamento in centro a Milano e in altre città italiane. Solo nel capoluogo lombardo sono scesi in piazza circa un migliaio di ragazzi per il cosiddetto sciopero globale per il clima. Il corteo è partito da piazzale Cairoli al grido di "i soldi per la spesa si devono trovare tagliamo la spesa militare" e "Tomorrow is too late".

IlGiornale.it ha seguito tutta la manifestazione che, dopo aver attraversato la città, si è conclusa in piazza Duca d'Aosta, davanti alla Stazione Centrale, dove i manifestanti hanno intonato "Bella ciao". Diverse le tappe fatte lungo il cammino, tra cui quella in piazza della Scala, davanti al Comune di Milano, dove sono stati rivolti alcuni cori contro la giunta Sala, accusata di essere "il paradiso del greenwashing", l'ambientalismo solo di facciata. L'attivista Martina Comparelli ha contestato l'amministrazione comunale soprattutto per il progetto nuovo stadio San Siro e, più in generale, sulle politiche connesse al trasporto pubblico locale.

Striscioni e cori contro il governo

Durante la prima parte della manifestazione non si sono verificati particolari momenti critici, tranne qualche fumogeno in largo Cairoli e uno in via Montenapoleone, dove il premier Giorgia Meloni e il ministro Matteo Salvini sono stati oggetto di insulti. Sempre in zona Montenapoleone è stato affisso uno striscione contro la presenza di Eni all'università, e un altro è stato calato dal tetto di una stazione della metropolitana. Il corteo si è poi diretto verso la Stazione Centrale costeggiando i giardini pubblici Indro Montanelli. Una volta arrivati sotto il Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia, i manifestanti hanno messo in scena un vero e proprio sit-in, subito dopo il blitz tentato da un gruppo di attivisti.

Finto binario davanti alla Regione

Un gruppo di ragazzi ha iniziato a correre verso il Pirellone, due di loro hanno cercato di scavalcare i cancelli e uno si è seduto a cavalcioni sul cancello di ingresso, mostrando una lettera nella mano destra. Mentre gli ambientalisti esplodevano dei fumogeni, le forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno circondato il palazzo formando un cordone di protezione. Sul selciato è stato posizionato un finto binario davanti a uno striscione con la frase: "Il trasporto pubblico è a un binario morto". I manifestanti, muniti di megafono, hanno chiesto interventi affinché il trasporto pubblico lombardo diventi più efficiente, oltre al rinnovo dei mezzi pubblici e il biglietto gratuito per i giovani.

Tentato blitz contro una banca

L'unico vero momento di tensione si è verificato quando un gruppo di manifestanti si è staccato dal resto del corteo per dirigersi, munito di bombolette spray, in direzione della storica sede della Cariplo, oggi Intesa Sanpaolo. I poliziotti sono però subito intervenuti per bloccare la strada ai manifestanti e tra le due parti non vi è stato alcun contatto. Del letame è stato anche lanciato davanti a una ex sede Enel sita in via Broletto.

Abbiamo provato a parlare con gli organizzatori del corteo ma non è

stato possibile avvicinarli. Alla nostra domanda se sono più ambientalisti i 5 Stelle o la Schlein, alcuni presenti hanno risposto: "Sappiamo cosa hanno fatto i 5 Stelle, la Schlein deve ancora iniziare a lavorare. Vedremo".

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