Palazzo occupato a Roma, caos e traffico bloccato: "Attuare direttiva Gualtieri"

I manifestanti hanno lasciato l'edificio solo dopo una lunga trattativa con le autorità locali: in calendario un incontro con l'assessore, col prefetto e presumibilmente anche con il ministro dell'Interno Piantedosi

Palazzo occupato a Roma, caos e traffico bloccato: "Attuare direttiva Gualtieri"

Case lasciate vuote che favoriscono unicamente la speculazione immobiliare: con questa motivazione, nella tarda mattinata di oggi, un gruppo composto da 49 persone appartenenti a nuclei familiari in emergenza abitativa ha occupato a Roma un edificio sito in via Sicilia, nel rione Ludovisi.

L'occupazione

Un'azione dimostrativa forte, fatta peraltro nella giornata di sciopero generale del sindacalismo di base che ha coinvolto anche scuole, mezzi pubblici e sanità. Il movimento per il diritto all'abitare, congiuntamente al sindacato inquilini Asia-Usb e a un gruppo di studenti di Cambiare Rotta, lista di estrema sinistra dell'università La Sapienza, hanno deciso quindi di prendere possesso dello stabile che si estende nei numeri civici 164 e 166 per dare forma alla propria protesta. A dar manforte ai manifestanti introdottisi nella palazzina, c'erano in tutto almeno un'altra cinquantina di persone, rimaste a presidiare l'esterno sotto lo sguardo degli uomini della celere, che si sono disposti ai lati dell'edificio, sbarrando l'accesso alla zona con 4 blindati posteggiati all'altezza dell'incrocio con via Romagna.

Dopo essere riusciti ad accedere all'edificio, i dimostranti hanno esposto uno striscione esplicito: "Giù le mani dalla direttiva Gualtieri. Cancelliamo l'articolo 5 della legge Renzi – Lupi". In un secondo messaggio, chiaro riferimento polemico al numero di 50 persone posto come limite massimo dal decreto rave, si leggeva invece: "Siamo in 49...ma le famiglie povere sono 11 milioni. A Roma 300.000 persone senza una casa".

La trattativa

Sono state necessarie ore di trattativa per convincere gli occupanti a lasciare lo stabile. I movimenti coinvolti nella protesta hanno ottenuto un incontro il prossimo mercoledì 7 dicembre con l'assessore Tobia Zevi, con l'obiettivo di risolvere la questione abitativa delle cinque famiglie di viale delle Province rimaste escluse dall'assegnazione dell'alloggio che avevano occupato, e al momento senza una soluzione alternativa. Pare, stando a quanto riferito da Roma Today, che anche il ministro dell'Interno Piantedosi si sia detto disponibile a un incontro coi manifestanti, anche se non risulta ad ora alcuna data. Il prossimo venerdì 9 dicembre è invece in calendario un confronto col prefetto di Roma Bruno Frattasi.

Le richieste

Lasciato l'edificio di via Sicilia, i manifestanti si sono spostati in corteo verso il centro. "Questa è una proprietà immobiliare in liquidazione, il cantiere dovrebbe essere finito ma come potete vedere dalle foto non lo è affatto", ha dichiarato a FanPage un esponente di Blocchi precari metropolitani."È l'ennesimo esempio di proprietà lasciate vuote che favoriscono solo la speculazione, mentre migliaia di persone continuano a soffrire la crisi abitativa e il carovita, con affitti esorbitanti che in molti non possono più permettersi", ha aggiunto.

I dimostranti chiedono uno stop alla speculazione immobiliare, e uno sguardo verso chi si trova in difficoltà."C'è bisogno di un piano straordinario per rispondere all'emergenza abitativa di chi è in graduatoria, sotto sfratto, senza casa, mentre tantissimi palazzi a Roma sono vuoti", ha proseguito.

Un elemento di fondamentale importanza sarà la concretizzazione della "direttiva Gualtieri", che deroga all'articolo 5 della Renzi – Lupi, ha spiegato l'esponente del movimento. "Non riguarda solo chi vive nelle occupazioni, ma anche chi ha affitti in nero, sta appoggiato amici e parenti. Decine di migliaia di persone a cui è negato un servizio essenziale", ha concluso.

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